ANDRETTA / MUSEO DELLA CIVILTA’ CONTADINA ED ARTIGIANA: INAUGURAZIONE DI UNA SALA INTITOLATA A DON LEONE MARIA IORIO
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- Scritto da N.R.
La cerimonia di inaugurazione è stata curata da Angelo Russo, istruttore culturale del Museo, e Mariantonietta Miele, dipendente comunale, in collaborazione con i giovani del servizio civile della Pro Loco. Il parroco di Andretta Don Pier Carlo Donatiello ha benedetto la sala, a cui sono seguiti i saluti del sindaco Giuseppe Guglielmo.
N.R. - 25.09.2017 - Il Corteo storico andrettese, giunto alla IX Edizione, è l’occasione per raccontare Andretta, l’Irpinia, le sue risorse minori e le sue eccellenze, le risorse inutilizzate o sottoutilizzate creando un impatto interessante sull’economia e sulla comunità locale. Dopo il corteo, il programma continua con eventi musicali, rappresentazioni teatrali, incontri, mostre, eventi dedicati ai personaggi del XX secolo, che hanno contribuito a far conoscere il territorio, laboratori sull’approfondimento dei temi del corteo, in continuità con quelli della scorsa edizione sulla danza, la sartoria, l’enogastronomia e non solo.
Nell’ambito del progetto, Domenica 17 Settembre, alle 17.00, presso il Museo della Civiltà contadina ed artigiana si è tenuta la prevista cerimonia di inaugurazione della Sala Don Leone, a cura di Angelo Russo, istruttore culturale del Museo, e Mariantonietta Miele, dipendente comunale, in collaborazione con i giovani del servizio civile della Pro-loco: Marcello Acocella, Giuseppe Arace, Francesco D’Ascoli. Il fabbricato attualmente sede del Museo ha ospitato, dagli anni ’30 per più di quaranta anni, un asilo gestito dalle suore e don Leone celebrava per loro la S. Messa, nella saletta a lui dedicata. Alle 17.00 il parroco di Andretta Don Pier Carlo Donatiello ha benedetto l’inaugurazione della sala, a cui sono seguiti i saluti del sindaco Giuseppe Guglielmo.
Don Leone, figura mitica di sacerdote, di cui ricorre quest’anno il 19 settembre il ventesimo anniversario della morte, è stato protagonista indiscusso della storia del paese nel XX secolo. Nacque a Cairano (Av) il 20 maggio 1920 e ordinato sacerdote il 24 giugno 1944, giovanissimo, diventò parroco di Andretta, dove è restato fino alla sua morte, avvenuta nel 1997 .
“A distanza di venti anni dalla sua morte, il ricordo di Don Leone Maria Iorio è ancora vivo nella comunità ecclesiale e in quello civile, che lo videro pastore di anime e amorevole ostello di terreni affanni; che lo sentirono vicino in ogni momento del bisogno, lo amarono profondamente e, in molti casi, ne sperimentarono la santità “ dice di lui Aurelio Di Matteo.
Ebbe un ruolo importante nella vita religiosa, politica e sociale di Andretta, sempre pronto a mettersi dalla parte dei più bisognosi. Aperto alle novità all’avvento della televisione, strumento mediatico che lui ha usato negli anni per far conoscere il suo operato, dotò il “dopolavoro” di un televisore, a disposizione di tutti, nei locali del cosiddetto Purgatorio, oggetto di un recente lavoro di Restauro. Dopo che nel 1976 la Corte Costituzionale sancì la legittimità delle trasmissioni radiofoniche private, purché a diffusione locale, don Leone diede vita ad Andretta a Radio Onda Libera che avrebbe trasmesso dalla Sagrestia della chiesa Madre Santa Maria Assunta.
La Cappella di S. Giovanni, era un piccolo edificio religioso all’estremità sud-ovest di Andretta, che affaccia sulla valle dell’Ofanto, già in pessime condizioni nel 1576, tanto che Monsignor Pescara vi vietò qualsiasi celebrazione, fu riedificata nel 1626 e andò, poi, definitivamente distrutta. Sul sito, dove un tempo era ubicata, insiste oggi una struttura metallica con vetri, presumibilmente per indicare il luogo un tempo occupato dal piccolo edificio religioso, edificata ad opera di Don Leone, che negli ultimi anni della sua vita volle anche il restauro della chiesetta del Carmine, al centro del paese.
Il suo legame per Andretta lo portò a realizzare con il contributo dei cittadini un vero e proprio Santuario all’aperto, in onore della Vergine Maria, a cui era tanto devoto,, bonificando un’area in cui era ubicata una discarica ai piedi del monte Airola, sulla cui sommità fece installare una croce in ferro.
Del suo rapporto epistolare con Toni Negri, che riempì le cronache dei media anche nazionali, si parlerà di un incontro previsto per aprile con Aurelio Di Matteo, autore del libro “Don Leone e Tony Negri,” e Giuseppe Acocella, Ordinario di Teoria generale del diritto presso l’Università di Napoli.