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FORMULA UNO: GP CANADA, HAMILTON VUOLE ATTACCARE PER VINCERE

HAMILTON VITTORIAAttaccare per vincere. Questo l’obiettivo per Montreal di Lewis Hamilton, a quota cinque successi nel Gran Premio del Canada. "Al momento la Ferrari è favorita, ma stiamo lavorando duramente per correggere gli errori delle scorse settimane. Proveremo ad attaccare, anche se sappiamo che non sarà semplice". Molto esplicito sul suo futuro, invece, Fernando Alonso: "Se vinciamo entro settembre, resto in Formula 1". Nel corso della conferenza stampa di presentazione del Gran Premio Del Canada, settima prova del Mondiale di Formula 1, è emersa tutta la voglia di rivincita di Lewis Hamilton. Il tre volte campione del mondo punta al riscatto dopo il settimo posto ottenuto a Montecarlo. L'obiettivo dell'inglese, secondo nella classifica piloti a 25 punti da Sebastian Vettel, è uno solo: attaccare per vincere. In un circuito, quello di Montreal, che lo ha visto vincere per ben cinque volte, Hamilton resta però cauto, scaricando tutta la pressione sul tedesco e sul Cavallino. "Al momento la Ferrari è la favorita, ma stiamo lavorando sodo per correggere gli errori delle scorse settimane. Cercheremo di attaccare, ma non sarà semplice". C'è grande attesa per questa gara, una delle favorite del pilota della Mercedes: "Montreal è speciale per me. Nel Mondiale ci sono belle gare e gare eccezionali, il GP del Canada è una di queste. Cerco sempre di arrivare prima qui, la città è una delle più belle che si visitano durante il Campionato, l'atmosfera è meravigliosa, il cibo è buonissimo e la gente è fantastica. Mi trovo sempre bene quando sono qui". Altro protagonista della conferenza stampa è stato Fernando Alonso, al rientro dalla 500 miglia di Indianapolis. Un'esperienza, a detta dello spagnolo, diversa da quella in Formula 1, tanto da sollevare più di un dubbio sul suo futuro nel Mondiale. "E' stata un'esperienza grandiosa, nuova. Ho imparato tante cose, è stata molto intensa, sono dovuto partire da zero. Sicuramente si è rivelato un buon modo per interrompere il mio anno in Formula 1 e concentrarsi su qualcos'altro. Ho cercato di essere competitivo con una nuova macchina in una nuova competizione. E' stata una decisione positiva. La gara è stata fantastica, l'esperienza incredibile. Chiaramente in gara la strategia è diversa, la durata è diversa, è più lunga. Sono stato in testa per gran parte della corsa. L'atmosfera, in generale, ad Indianapolis è stata diversa, sono tutti molto più allegri, sono tutti fieri di questa gara, l'accoglienza è ottima. Qui non è esattamente all'opposto, ma il business ha quasi reso questo sport una guerra o una scusa per creare polemiche. Lì ci sono i 33 piloti che fanno la loro gara, godendosi la competizione. Ma è così in tutti gli sport, anche nel tennis e nel calcio. Spesso l'ambiente condiziona l'atteggiamento". Una battuta anche sull'incidente di Indianapolis che ha visto protagonista Dixon: "E' stato un incidente spaventoso (Dixon). Quando corri a quella velocità, ogni incidente può sembrare catastrofico. Quando corri la 500 miglia di Indianapolis, il rischio è questo. Ho visto la bandiera rossa dalla corsia dei box, mi sono sincerato che fosse tutto a posto. Ero a conoscenza sia dei pericoli che delle emozioni che porta questa gara". Molte le condizioni dettate dallo spagnolo per restare in Formula 1. "L'obiettivo è il mio terzo Mondiale, è una priorità. Dobbiamo vincere entro settembre. Se ottenessimo un successo, resterei certamente in Formula 1. Di certo lascerei se aggiungessero cinque gare in più, sarebbe ancora più difficile da sostenere. Già 20-21 circuiti sono sufficienti, 25-26 sono tanti, considerata la mia carriera. Non sarebbe positivo, almeno non per me. Con più gare nell'arco della stagione, abbandonerei la Formula 1". Nessun accenno, però, all'Indy o ad una nuova avventura. "Deciderei solo a settembre, ma non ho valutato un'alternativa". Si corre a Montreal a 50 anni dalla prima edizione del Gran Premio del Canada. Lewis Hamilton conserva un ricordo speciale della sua prima vittoria. "Nel 2007, quando ho vinto, dal podio ho visto lo sguardo di mio padre: il più fiero che potesse avere. In 10 anni ho aumentato il mio feeling con questa pista. Ci sono molte curve, che la rendono simile alla pista da go kart, ma anche lunghi rettilinei che favoriscono i sorpassi. E' un circuito con più grip meccanico, più adatto al mio stile di guida, qui si può essere aggressivi. Montreal è una pista speciale". Gli fa eco Alonso: "Concordo con Lewis".