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MONDIALI 2018: UN GOL PER TEMPO, L'ITALIA LIQUIDA L'ALBANIA

BELOTTI DE ROSSI NAZUn gol per tempo sono bastati all'Italia per battere l'Albania 2-0 nel match valido per le qualificazioni al Mondiale di Russia 2018. Gli azzurri, che salgono a quota 13 punti al pari della Spagna, sbloccano il match con un calcio di rigore di De Rossi per fallo di Basha su Belotti. Nella ripresa gara sospesa 9' per intemperanze dei tifosi ospiti. Al 71' arriva il raddoppio firmato da Immobile con un colpo di testa preciso. Ventura conferma le indiscrezioni della viglia e schiera un'Italia all'attacco con 4 punte: Immobile, Belotti, Insigne e Candreva, mentre tra i pali, manco a dirlo, c'è Buffon che festeggia le mille presenze da professionista. De Biasi, invece, propone un 4-5-1 camuffato in un 4-3-3 con Cikalleshi punta centrale supportato da Roshi e Lila sulle fasce. Così come era successo a Torino contro la Spagna, anche parte del pubblico di Palermo fischia l'inno avversario. Un brutto momento di calcio, coperto, in parte, dagli applausi della maggioranza "sana" del tifo azzurro sugli spalti del Barbera. Passano 47'' e l'Albania sfiora il vantaggio con un sinistro di Cikalleshi che passa pochi centimetri lontano dal palo. Due minuti dopo ci prova pure Roshi, ma senza fortuna da 25 metri. L'Albania, però, si fa male da sola all'11', quando Basha trattiene in area di rigore Belotti. Lo sloveno Vincic concede il rigore e dal dischetto, dopo una breve pausa per tre fumogeni lanciati in campo dal settore albanese, De Rossi spiazza Strakosha firmando il 20° gol con la Nazionale. Gol a parte, l'Italia non brilla affatto. Cikalleshi mette spesso in difficoltà Barzagli con un movimento continuo su tutto il fronte offensivo, mentre in avanti Belotti e Immobile girano a vuoto, Insigne si accentra troppo e Candreva - sulla destra - non incide. Anzi, su quella fascia, paradossalmente, spinge più Zappacosta. Ma il problema vero è a centrocampo, dove Verratti non riesce a prendere in mano una squadra troppo lenta e asfissiata dal continuo pressing albanese. L'unica via per essere pericolosi, insomma, è quella dei calci piazzati. Lo aveva pronosticato De Biasi alla vigilia ("pecchiamo in fisicità, ci mancano i due centrali titolari") e si verifica puntualmente, ma né Belotti, né De Rossi riescono a sfruttare al meglio, di testa, i calci d'angolo di Insigne. Il Gallo, però, ha la palla buona sul finale di primo tempo: Verratti lo mette davanti a Strakosha, ma il destro è centrale e il portiere della Lazio si salva in corner. Pecca di precisione, dall'altro lato, anche Roshi, che mette un brivido a Buffon al 45' con un tiro a giro che termina a lato. Comincia la ripresa e dal settore dedicato a 2.400 tifosi albanesi piovono di nuovo fumogeni e petardi. La situazione diventa insostenibile, tanto che Vancic, al 57', decreta la sospensione del match, invitando le squadre a rientrare nel tunnel che porta agli spogliatoi. A provare a calmare gli animi di quei pochi delinquenti che rovinano l'immagine di almeno 4-5 mila pacifici tifosi albanesi sparsi per tutto il Barbera, ci prova il capitano Agolli, mentre il pubblico di Palermo, nel frattempo, intona l'inno di Mameli. Resta comunque impressa una brutta immagine, con la mente che ritorna a quanto successo in passato nelle sfide con la Croazia a Milano e ancor prima con la Serbia a Genova. Dopo 7 minuti di sospensione, il match riprende. Candreva ci prova con un destro dai 20 metri controllato da Strakosha (60'), e ci prova pure Barzagli, non proprio un cecchino. Segno di un'Italia che non riesce a far gioco, che si affida soltanto a qualche improvvisa verticalizzazione di Verratti, o a sparuti cambi di gioco di Insigne, che in un'occasione trova sì Candreva sul secondo palo, ma anche un attento Strakosha (66'). Fuori Lila, dentro Sadiku. De Biasi vuole più peso offensivo, ma arriva il raddoppio dell'Italia. Zappacosta pesca sul secondo palo Immobile, l'attaccante della Lazio - che aveva detto di invidiare il colpo di testa di Belotti - piazza lui la capocciata vincente e firma il 2-0 al 71'.  Gli azzurri cominiciano a divertirsi, ma è solo un'illusione, perché l'Albania, pur essendo sotto di due reti, non si spinge granché in avanti e dunque non offre nemmeno troppi spazi alle ripartenze dell'Italia. Finisce 2-0, senza patemi, ma senza grosse scintille, se non quelle dei fumogeni, di sicuro la cosa più brutta vista in campo al Barbera.