Mer04242024

autonoleggio

Seguici su ...

facebook 5121

Back Sei qui: Home Notizie Campania E’ ritornato a Napoli il Questore De Iesu

News Campania e Estero

E’ ritornato a Napoli il Questore De Iesu

E’ arrivato a Napoli il nuovo Questore Antonio De Iesu. napoletano, 61 anni, che è stato già alla guida dell’Ufficio prevenzione generale e Questore vicario a Napoli.

antonio de iesu 660x330Eleonora Casula – 10.03.2017 - Un ritorno in via Medina, dunque, non una new entry, quello del Questore De Iesu. Nella nota che segue, Giulio Catuogno, segretario generale COISP NAPOLI,  augura buon lavoro al Questore De Iesu ed analizza l'attuale situazione del crimine a Napoli.

Auguriamo al Questore De Iesu un benvenuto caloroso con tutta la stima che merita -  esordisce Giulio Catuogno, segretario generale COISP NAPOLI  - e non possiamo che essere d'accordo con lui, quando dichiara che a Napoli dominano bande di giovani pronti a tutto. Questa è la realtà e noi come Organizzazione Sindacale da tempo sosteniamo che il crimine in città è cambiato: è avvenuta una mutazione sempre più pericolosa e, se da un lato sono cresciuti i reati predatori e lo spaccio, dall'altro ci troviamo a dover combattere contro organizzazioni criminali sempre più fluide, quasi liquide.Organizzazioni che grazie alle moderne tecnologie, talvolta, riescono ad avere un’azione più scattante e rapida rispetto a quella dello Stato”

giulio catuogno“Siamo certi che il Questure De Iesu farà il suo meglio per valorizzare l'operato degli operatori della Polizia di Stato” - continua Catuogno -  “proprio perché ognuno di noi è professionista specializzato nel settore, ma sappiamo anche che già ogni donna o uomo della Polizia di Stato a Napoli dà il massimo con gli scarsi mezzi offerti dallo Stato”

“I problemi della metropoli partenopea”  -  sottolinea Catuogno - “sono simili a quelli di tante altre realtà europee, noi in più ci troviamo ad affrontare una camorra che ha cambiato metodi operativi, il grande business della droga è di difficile controllo; se poi si aggiungono le lotte di potere tra clan, combattute sempre più spesso tra vicoli e piazze, ci rendiamo conto di lavorare in un territorio incandescente dove in un solo anno sono state sequestrate oltre mille armi da fuoco, poco meno di trentamila munizioni e diversi chili di esplosivo. Il fatto grave è che le Forze dell'Ordine riescono ad intercettare una minima parte di ciò che invece c'è in città. Siamo ormai dinnanzi ad un’azienda del crimine sempre più difficile da smantellare; ogni fermo o arresto corrisponde esclusivamente ad un cambio di ruoli dentro una banda, che spesso si organizza attraverso social e moderne tecnologie di comunicazione”.

“A Napoli non serve una stretta sulla Sicurezza ma servono agenti ed operatori formati a combattere il crimine anche attraverso l'ascolto ed il monitoraggio della realtà virtuale. Dinnanzi ad una realtà sempre meno consolidata e sempre più veloce, non sarà certo una Volante in più o una Pattuglia ad averla vinta. Urge maggior lavoro di intelligence, serve formazione e mezzi.” Ribadisce il segretario generale Coisp Napoli.

“Nel nostro territorio il pusher di quartiere è italiano, possibilmente senza trascorsi di dipendenze, difficile da scovare, se non dopo attente e minuziose indagini, in altri luoghi il tutto è più semplice, lo spaccio è lasciato a migranti o a tossicodipendenti. Da noi, invece, dietro ogni pusher c'è una banda che gestisce il territorio; persino dietro furti, rapine, scippi ed altre attività da strada c'è una organizzazione, un crimine che si fa azienda e produce fatturato, per cui  è molto più complesso da scardinare ed ora come ora gli strumenti in mano alla Polizia di Stato sono troppo contingentati. Siamo dinnanzi ad un progetto criminale intelligente e scaltro, capace di coinvolgere i giovani regalando il sogno del guadagno facile. Progetti criminali di tale portata sono da sconfiggere al più presto. Tutto questo si può fare con maggiore formazione degli operatori e con nuove strategie da mettere in campo”, conclude Catuogno.