Politica e Ambiente

Convegno al Palazzo Baronale di Avella, promosso dalla Federazione Regionale dei Verdi su “CORYLUS AVELLANA: il futuro della nocciola, analisi e prospettive”

Presenti all’iniziativa, promossa da Pellegrino Palmieri, esperti del settore e molti addetti alla coltivazione di questo antico e proficuo prodotto, tipico del territorio.

 

locandina convegno sulle nocciole avellane 347x486Giuseppe Napolitano – 18.01.2017 – Il 12 gennaio, con inizio alle ore 18.30, nel Palazzo Baronale di Avella, promosso da Pellegrino Palmieri dell’esecutivo regionale della Federazione Verdi, si è tenuto il convegno suCorylus Avellana. La valorizzazione del territorio baianese e delle imprese locali attraverso la promozione della nocciola avellana”.

Relatori: Antonia Caruso, in sostituzione di Domenico Biancardi (Presidente Comunità Montana Partenio – Valle Lauro), il Prof. Vincenzo Peretti (Università di Napoli ed esperto di biodiversità), il Dott. Giuseppe Vecchione (Consulente comunicazione), il Dott. Ettore Guerrera ( Direttore Tecnico del Centro Studi Biodiversità Alimentare – Università Federico II Napoli), la Dott.ssa Rosanna Carpentiero (Presidente del Consiglio Comunale di Avella con delega all’agricoltura),la Dott ssa. Roberta Santaniello ( Dirigente Regione Campania).

Il convegno è un contributo ad un nuovo approccio dal punto di vista bio – ecologico della coltivazione del nocciolo, settore trainante dell’economia del territorio.

noccioleLe colline di Avella sono ritenute la culla della coltivazione del nocciolo, come testimonia anche il nome scientifico attribuito alla specie (Corylus avellana). Infatti, la particolare natura del terreno e del clima hanno da sempre favorito la produzione di un frutto di qualità unico al mondo.

Avella,  oltre ad una splendida storia, è città famosa per essere stata nominata nelle sue opere anche dal poeta Virgilio. Ma lo sviluppo dell’agricoltura chimica e meccanizzata ha apportato, in questo territorio, effetti a dir poco disastrosi.

In qualsiasi manuale di corilicoltura  leggiamo che la qualità dei frutti scaturisce da una buona ossigenazione del terreno (aratura), dal giusto apporto di fertilizzanti ( consigliati quelli naturali come letame o interramento di fogliame e erbe), e da un utilizzo parsimonioso di fitofarmaci e antiparassitari.

Questa pratica è quasi totalmente scomparsa dalla nostra agricoltura con seri danni all’ambiente e alla salute dei cittadini. Basti pensare che nei periodi di preparazione e di raccolta siamo inondati da polveri e fumi altamente inquinanti, visto il dissennato utilizzo di erbicidi e antiparassitari che, quando  bruciano,  emettono sostanze nocive, mutagene e cancerogene.

L’inerbimento, invece, assicura la presenza permanente di un tappeto erboso che protegge il terreno dall’erosione e agevola il passaggio delle macchine alla raccolta in caso di pioggia. Migliora la struttura del terreno, favorisce la formazione di uno strato ricco di humus e ben aerato. Inoltre, evita il sollevamento di notevoli quantità di polveri, dovuta alla lavorazione delle moderne macchine di raccolta e cernita.

palmieri pellegrino e1430581475328 817x404 cEcco perché negli ultimi anni, a parte le mutate condizioni climatiche mondiali, siamo soggetti a continui alluvioni anche con brevi precipitazioni.

Si impone, dunque, un  cambiamento di rotta per approdare ad  un ambiente pulito e sicuro, avere un prodotto più sano e di qualità, insieme ad uno sviluppo equilibrato del territorio

Sono queste, in sintesi, le tesi che sono state sviluppate nel convegno, tesi che mirano a sensibilizzare amministratori e addetti ai lavori a tracciare le linee guida del futuro della nostra agricoltura, senza le quali ogni ipotesi di sviluppo e di valorizzazione sarà vanificata. Salvare l’ambiente e le sue risorse deve essere l’obiettivo primario della nostra  società!

Nonostante non ci siano riconoscimenti ufficiali a tutelare le nostre produzioni, ha detto Pellegrino Palmieri, portavoce provinciale dei Verdi di Avellino, Avella è conosciuta nel Mondo come la città della nocciola”, per il quale “è un dovere creare le condizioni per tutelare al meglio una produzione tipica del nostro territorio che, se valorizzata adeguatamente, può creare economia sana e posti di lavoro”.

Le condizioni economiche del mercato globale sono cambiate, c’è bisogno, per competere, di maggiore qualità e di una promozione più accurata dei prodotti di eccellenza che godono, a livello planetario, nocciola in testa, di una richiesta, quantitativamente parlando, che non ha precedenti nella storia e che si prevede in costante crescitaha aggiunto Palmieri per il qualesiamo quindi di fronte a un’occasione unica, da non perdere, per agricoltori, imprenditori dell’industria di trasformazione e commercianti, ma anche per l’intera comunità che trarrebbe vantaggi dalla crescita economica e sociale del territorio”.

Al convegno presente anche l’Associazione la Piccola Cometa “Alessia Bellofatto”, da sempre impegnata per la valorizzazione della nocciola, con la pubblicazione “Avellana”, un vademecum – ricettario arricchito da articoli medico – scientifici che affrontano la tematica in chiave ambientalista e biologica.