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Vicenda Ospedale di Nola: Reintegrati i tre medici sospesi. Segnalati ancora disservizi
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- Scritto da N.R.
La commissione Trasparenza della Regione Campania li assolve per carenza di motivazioni. Il M5S denuncia che non è ancora operativo il nuovo reparto di rianimazione dell’ospedale di Nola, inaugurato da De Luca appena il 30 gennaio scorso.
N.R. – Nola 4 febbraio 2017 - Sono stati reintegrati i tre medici dell'ospedale di Nola, sospesi dopo la diffusione delle immagini di due utenti del pronto soccorso distesi sul pavimento nella notte tra il 7 e l'8 gennaio scorsi, in attesa di una più approfondita indagine ispettiva
Lo ha reso noto la manager dell'Asl Napoli 3 sud, Antonietta Costantini, la quale ha sottolineato che gli ispettori ai quali aveva chiesto un'indagine ispettiva, hanno inviato una relazione per la quale è necessario ''un ampliamento''.
E’ stata commissionata un’indagine suppletiva. Un’altra inchiesta interna che, tra dieci giorni, dovrebbe indicare responsabilità ed omissioni. Ma a chi toccherà questa volta? “Non faccio alcuna ipotesi – spiega Antonietta Costantini, manager dell’Asl Na3 Sud residente a Piedimonte Matese – anche perché abbiamo chiesto anche di analizzare altri aspetti. È il caso ad esempio di un’indagine suppletiva per verificare la corretta procedura delle dimissioni degli ammalati”.
Intanto i tre medici finiti sotto accusa incassano il secondo risultato. Dopo la revoca della sospensione, avvenuta la scorsa settimana, il 3 febbraio è arrivata l’archiviazione: “Il procedimento disciplinare nei confronti dei tre medici – ha spiegato Antonietta Costantini – è stato archiviato per un difetto di forma. Secondo l’ufficio provvedimenti disciplinari la motivazione alla base della richiesta di sospensione doveva essere più circostanziata”. “
Passa quindi la tesi degli avvocati di Andrea De Stefano, direttore sanitario dell’ospedale, Andrea Manzi, responsabile del pronto soccorso, e di Felice Avella, primario del reparto di urgenza. Davanti alla commissione disciplinare, riunita il 27 gennaio scorso, i legali dei tre professionisti avevano eccepito, infatti, la carenza di motivazioni. Intanto ieri i tre camici bianchi sono stati ascoltati dalla commissione Trasparenza della Regione Campania. De Stefano, Avella e Manzi hanno raccontato cosa accadde nella notte tra il 7 e l’8 gennaio ed hanno spiegato per quale motivo i pazienti furono stesi sulle coperte in assenza di barelle e posti letto. “L’ospedale di Nola ha delle procedure per la gestione delle maxi emergenze che non sono scattate perché i medici hanno gestito e dominato la situazione in modo egregio” questa la versione di De Stefano che del Santa Maria della Pietà è direttore sanitario. “I due pazienti – ha raccontato invece il primario della medicina d’urgenza Felice Avella – erano stati assistiti in un primo momento e fatti accomodare sulle sedie. Poi entrambi accusarono dei malori: una delle due donne cominciò a vomitare mentre l’altra rischiava lo choc anafilattico. Furono fatte sdraiare a terra per una decina di minuti perché tutte le barelle erano occupate. Poi però furono dimesse e ora stanno bene”.
Intanto il nuovo reparto di rianimazione dell’ospedale di Nola, inaugurato da De Luca appena il 30 gennaio scorso, non è ancora operativo. Lo denuncia il capogruppo del Movimento 5 Stelle nel consiglio regionale campano, Valeria Ciarambino. «Un paziente, giunto in arresto cardiaco, è stato trasferito in un altro nosocomio – spiega la Ciarambino – visto che nella vecchia rianimazione i sei posti letto disponibili erano occupati e la nuova rianimazione scandalosamente è ancora un reparto fantasma».
Per Ciarambino, il presidente della Regione, «Vincenzo De Luca è un professionista dei tagli di nastro, ma il nuovo reparto di rianimazione dell’ospedale di Nola è sprovvisto di personale, in particolare non è stato avviato preventivamente il reclutamento degli infermieri, magari richiamandoli dai distretti dell’Asl dove ci risulta siano persino in esubero».