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SE LA CASA BRUCIA: RIFLESSIONI POST REFERENDUM

7 dicembre 2016 - Riceviamo e pubblichiamo da Riccardo Nencini

Riccardo Nencini 2Quando la casa brucia, c'è una sola decisione da prendere: tenere unita la comunità e sforzarsi per spegnere l'incendio.

È' la prima volta che in Italia prevalgono in modo così largo forze che utilizzeranno il voto referendario in funzione anti europeista, tutte protese, nonostante le divisioni interne, nel tentativo di dare una radicale spallata. So bene che i socialisti che domenica si sono espressi con un NO non appartengono alla categoria politica del 'populismo'. Ma non c'è dubbio che il risultato verrà capitalizzato soprattutto da Grillo e da Salvini. C'è' una cosa giusta da fare: evitare di consegnare l'Italia nelle loro mani.

Non sottovalutare il rischio. Si tratta di mondi lontani dalla nostra storia, antitetici ai nostri valori. Intendiamoci: la crisi economica ha colpito ovunque, ha diffuso la paura, ma la strada per uscirne non è né la destra radicale e razzista ne' la demagogia di un comico. Non azzardo paragoni con vicende che hanno caratterizzato l'Europa nel secolo passato - non vedo il fascismo alle porte - eppure sarei ingenuo se non cogliessi la tendenza maggioritaria a uscire dalla crisi investendo in una destra di tipo nuovo che inneggia a slogan eversivi.

W Costituzione 1080x680Tre cose hanno la priorità su ogni altra. La riforma dell'Italicum e l'armonizzazione tra le leggi elettorali di Camera e Senato perche' non si abbiano due Camere con maggioranze diverse, esattamente quello che ieri abbiamo proposto. Non un governo tecnico. Meglio un esecutivo istituzionale che affidi al parlamento il compito di scrivere in modo corale le regole del gioco e coinvolga una maggioranza ampia. Una coalizione riformista che parli agli italiani il linguaggio della verità. La missione deve essere la redistribuzione della ricchezza. In tempi difficili c'è bisogno non di 'terze vie' ma di misure efficaci per combattere la povertà e restituire dignità alle tante famiglie precipitate nel bisogno.

I socialisti devono fare la loro parte, in piena autonomia, intanto ricercando l'unità all'interno del partito.

Superato il referendum, vanno superate le divisioni innescate dal referendum. Mi rivolgo alle tante compagne e ai compagni incontrati in questa interminabile campagna. C'è vita e c'è passione. Insieme abbiamo buone idee da spendere, divisi contiamo meno di zero. E siccome si apre una nuova fase nella politica italiana, restare alla finestra sarebbe un errore imperdonabile.