Gio04182024

autonoleggio

Seguici su ...

facebook 5121

Back Sei qui: Home Angolo Opinioni Angolo della scuola MICHELE MEZZA AL LICEO “MEDI” DI CICCIANO

Angolo Opinioni

MICHELE MEZZA AL LICEO “MEDI” DI CICCIANO

“La società italiana dagli anni ’60 ai nuovi giornalismi in rete”

Liceo Medi 1Francesco Picciocchi  V C – novembre 2016 - Il giorno 8 novembre 2016, si è tenuto, nell’Aula Magna del Liceo statale “Enrico Medi “di Cicciano, l’incontro fra gli alunni e Michele Mezza, giornalista, autore di vari saggi e docente di Sociologia della Cultura Digitale presso l’Università Federico II di Napoli.

Per anni Mezza è stato una figura di spicco nell’ambito RAI, inviato in Unione Sovietica, nonché sul campo durante le Guerre Jugoslave degli anni ’90, per il quale documentario radiofonico ha ricevuto il Premio Oscar della Radio nel 1994. Co-autore dello speciale andato in onda su Rai Due dal titolo “1977: l’anno che non finì” ed ex vicedirettore del canale Rai News 24, del quale è stato curatore e realizzatore.

 Michele Mezza 800x486Studioso di nuove tecniche di comunicazione, mass media, multimedialità e internet, è autore anche di vari saggi. Partendo dal suo libro “Avevamo la luna”, il giornalista ha affrontato insieme agli studenti vari argomenti, tra i quali l’Italia nel triennio 1962-64, quando il Paese era (forse inconsapevolmente)  una superpotenza, o lo poteva a breve diventare, nel campo elettronico e tecnologico con la Olivetti, in campo energetico con Enrico Mattei e la sua ENI.

Ad inizio anni ’60 l’Italia era apparentemente in crisi (in condizioni di povertà e costretta al fenomeno dell’emigrazione), e, in un clima di fermento internazionale causato da alcuni avvenimenti storici che stavano cambiando per sempre le nostre vite (12 aprile 1961, Yuri Gagarin diventa il primo uomo nello spazio), era stata forse l’unica nazione a rispondere all’appello di J.F. Kennedy che voleva e credeva negli scienziati occidentali affinché gli USA calcassero per primi il suolo lunare. Si intuiva che qualcosa era nell’aria, che i giovani si stavano appropriando della scena.

copertina Avevamo la lunaUn altro segnale del cambiamento arriva all'inizio della primavera del 1963, quando un gruppo di ragazzi di Liverpool pubblica il suo primo album dal titolo PLEASE PLEASE ME, di lì a poco il nome del gruppo divenne famoso a livello mondiale. In tutto ciò l’Italia dov’era?

Molto semplice: 11 ottobre 1962, Piazza San Pietro, prima diretta in Mondovisione RAI, e non è finita mica qui, perché quindici anni prima di Steve Jobs e Bill Gates, quattro ragazzi italiani della divisione informatica della Olivetti, tali Gastone Garziera, Giancarlo Toppi, Pier Giorgio Perotto e Giovanni De Sandre lanciarono il P101, primo computer al Mondo, usato dalla NASA per il lancio dell’Apollo 11.

Molto semplice sarebbe cadere a questo punto nell’errore che senza di noi gli americani non sarebbero andati sulla luna, questo quasi sicuramente no, ma il P101 sta a significare che noi c’eravamo, eravamo presenti sulla scena internazionale, eravamo all’avanguardia, e poi?

Poi accade che noi italiani non siamo bravi a cogliere e sfruttare questi input, accade che siamo preoccupati da altre questioni, accade che qualcuno decide improvvisamente di non puntare più sullo sviluppo di questi settori, accade che misteriosamente Enrico Mattei muore in un incedente aereo e che altrettanto misteriosamente la divisione elettrica della Olivetti viene REGALATA alla General Electric, il resto poi è storia nota …

Mezza ha impressionato gli studenti per il suo ottimismo riguardo l’Italia, la sua situazione odierna, sostenendo che non è tutto malato oggi come non era tutto grandioso all’epoca, che una vera e propria età d’oro in Italia non c’è mai stata e alla domanda su come possiamo concretamente “riprenderci” oggi quella luna che ci è stata sottratta all’epoca il giornalista ha risposto che il bel Paese sta cercando di ripartire da se stesso, da quella marcia creativa in più che lo ha sempre distinto rispetto ad altri Paesi, dalle cose che ci riescono meglio ed in cui siamo maestri, come ad esempio il curare la bellezza.

Giornalismi nella reteMezza ha, poi, affermato come nell’ultimo anno circa 9000 start-up abbiano superato la fase embrionale e di come non possa essere un caso che la Apple abbia aperto la sua Academy in Italia, a Napoli.

Nella seconda parte dell’incontro, l’argomento della conversazione è mutato; prendendo spunto dal suo libro “Giornalismi nella rete”, il docente si è soffermato con la partecipazione attiva degli studenti, sulle modalità dell’informazione al giorno d’oggi, sostenendo che quando navighiamo online e cerchiamo delle notizie siamo “controllati” o quantomeno direzionati nella nostra ricerca. Ma chi è che controlla i nostri interessi e decide cosa farci leggere?

Secondo Mezza siamo studiati da un algoritmo, che la fa da padrone, prelevando tutte le nostre ricerche, conoscendo i nostri interessi, elaborando tutti questi criteri e scegliendo per noi cosa leggere. Ciò avallato anche dalla pigrizia delle persone che spesso, quando navigano in internet, si fermano ai risultati della prima pagina senza proseguire nella loro ricerca.

Si è discusso del sempre minor numero dei giornali cartacei venduti, in favore delle notizie diffuse via social, in quanto sentite più vicine a noi e più interne all’accaduto (poiché talvolta corredate da video che riproducono la cruda realtà della vicenda, ad esempio il video dello sgozzamento di alcuni prigionieri da parte dei combattenti jihadisti) rispetto a quanto possa esserlo un freddo articolo di cronaca sul giornale oppure un servizio con banali immagini di repertorio mandato in onda alla TV.

Gli studenti interessati al discorso hanno posto domande in merito all’argomento sollevando anche altre questioni, ad esempio l’opinione che Mezza avesse in merito a giornali o blog che gonfiano notizie o riportano falsità per attirare maggior numero di lettori: l’ospite, solleticato dalla domanda ha risposto che è una pratica che si è sempre usata ma che adesso si possiedono gli strumenti adatti a discernere la verità dalla menzogna.

 L’incontro, che si è poi trasformato in un vero e proprio confronto dato il coinvolgimento degli studenti, si è concluso dopo circa due ore tra l’applauso generale dei ragazzi soddisfatti, con i sentiti ringraziamenti dei docenti Rosanna Napolitano e Francesca Dello Russo, che hanno voluto fortemente questo meeting.

Il liceo Enrico Medi non si ferma solo a questa iniziativa ma, come negli anni precedenti proseguirà nella sua offerta formativa attraverso convegni con poeti e giornalisti di caratura internazionale, affinché gli alunni si rendano nuovamente protagonisti in prima persona confrontandosi con le diverse voci e le culture eterogenee provenienti dalle differenti parti del globo.