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Ambiente: Niente dati sulle acque sotterranee. Doppia interrogazione di M5S

pesticidi 2C.S. - Napoli, 17 maggio 2016 -  A prima firma del deputato campano Salvatore Micillo, sottoscritta dai membri del M5S in Commissione Ambiente della Camera dei deputati, di concerto con i consiglieri regionali campani M5S e la senatrice Paola Nugnes, è stata depositata  un’interrogazione che chiede ai Ministri dell’Ambiente, della Salute e delle Politiche Agricole di raccogliere l’allarme scaturito all’indomani della diffusione del Rapporto Ispra sui pesticidi presenti nelle acque italiane. Dal rapporto Ispra emerge la mancata presentazione dei dati da parte di ben 5 regioni, fra queste la Campania.

E proprio sulla mancata presentazione dei dati da parte della Campania, i consiglieri regionali, Vincenzo Viglione e Maria Muscarà, hanno interrogato la Giunta De Luca.  “La Campania è una delle regioni che manca nel rapporto nazionale sui pesticidi nelle acque perché l'Arpac non ha fornito i dati come invece avrebbe dovuto - aggiungono i consiglieri regionali - limitandosi a inviare dati relativi al solo 2013, tralasciando il 2014, e riguardanti solo le acque superficiali e non anche quelle sotterranee. E considerando che la Campania utilizza 8,5 chili di pesticidi a fronte di una media nazionale di 4,6 chili, questo ci suggerisce che nel 2014, in Campania, la quantità di sostanze per ettaro di superficie agricola utilizzata è di gran lunga superiore alla media nazionale”.

Un dato di fatto sconcertante, tanto più se si tiene conto che buona parte delle acque viene utilizzata per l'approvvigionamento idropotabile e per l'irrigazione. Cioè viene utilizzata per bere e per irrigare le coltivazioni”.

Un quadro allarmante, e che nella sua incompletezza di fatto sottostima la reale situazione - precisa la nota a firma di Micillo, Nugnes, Viglione e Muscarà.

Il Movimento 5 Stelle intende dare la sveglia ai tre membri dell’Esecutivo affinché si adoperino perridurre e regolamentare l'uso dei prodotti fitosanitari, fornire un quadro esaustivo dei laboratori accreditati da Accredia per le prove sugli agrofarmaci nella rete delle agenzie (numero di sostanze accreditate; accreditamenti delle singole realtà regionali e altro), assumere iniziative per modificare il piano nazionale sull'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari introducendo vincoli più stringenti per la riduzione dell'uso degli agro farmaci”.