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Avella: “I Rami del Melo” portano il teatro nelle scuole

logo Rami del Melo1Michele Amato - 19.03.2016 - Questa mattina, presso il Teatro “Biancardi”, gli alunni dell’ISIS Baienese-Lauro sono stati accolti dall’Associazione I Rami del Melo per un dibattito e per assistere allo spettacolo “O fantasma e l’Avvocato”, commedia di Carlo Taranto recitata dal gruppo di attori amatoriali avellani “I Compagneros”. Prima dell’inizio dello spettacolo c’è stato un dibattito, che ha visto l’intervento di autorità e di esperti di teatro.

Sorice e BiancardiIl presidente dell’Associazione, Giuseppe Sorice, ha salutato i giovani ed i professori, ha ringraziato la D. S. prof.ssa Marina Petrucci per aver accolto con gioia l’invito a partecipare all’incontro.  Ha detto Sorice:”Cercheremo di diffondere tra voi la passione per il teatro creando una vera e propria compagnia teatrale scolastica,puntiamo sulla vostra partecipazione, tra voi si potrebbe nascondere un futuro attore, lo faremo in modo graduale facendovi abituare alla recitazione”.

A seguire l’intervento di Nicola Le Donne e Marco Saviano, entrambi diplomati all’Accademia delle Arti Teatrali, oggi membri della Compagnia Stabile del Teatro Totò, che hanno sottolineato l’importanza del teatro amatoriale, vera e propria palestra per i giovani che intendono intraprendere questa esperienza; hanno poi annunciato la loro presenza in diversi teatri con lo spettacolo “Don Giuseppe Diana”, dedicato al sacerdote di Casal di Principe, vittima della camorra. Una testimonianza importante quella dei due giovani attori, che hanno esortato gli alunni ad avere coraggio e a tentare la via del teatro.

Teatro Biancardi 464x2501Poi ha parlato il sindaco avv. Domenico Biancardi: “Faccio i miei complimenti agli attori presenti e saluto tutti i giovani; credo che il teatro qui ad Avella stia diventando una realtà. In passato alcuni politici hanno criticato la scelta che abbiamo fatto, invece oggi ci ritroviamo un teatro sempre occupato per vari eventi e anche rappresentazioni piccole e grandi. Questo grazie al lavoro delle Associazioni di Avella e al nostro impegno. Il teatro può essere anche un’ottima palestra per chi vuole comunicare qualcosa, non solo a livello artistico ma anche sociale e politico”.

Infine c’è stato l’intervento del prof. Nicola Montanile, direttore della Biblioteca Comunale, che ha ricordato che ad Avella già negli anni ‘’50 sono state portate in scena diverse rappresentazioni, ospitando pezzi da novanta del teatro italiano, come ad esempio Carlo Molfese, che ha approfondito i suoi studi teatrali a Napoli, in stretto contatto con Totò, Nino Taranto ed altri personaggi importanti.

Montanile ha ricordato anche la partecipazione dei ragazzi alle recite e alle rappresentazioni sacre, definendo tutti come degli attori sin dalla nascita, giustificando il pianto dopo il parto come una reazione negativa determinata dal trapasso dal comodo grembo materno alla vita di tutti i giorni, dove c’è bisogno di indossare la maschera e quindi recitare una parte.