Baiano / Circolo “L’Incontro”: Conversazione con il Presidente del Tar della Puglia, Angelo Scafuri.
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- Scritto da Gianni Amodeo
Articolato ed incisivo dibattito con gli interventi degli avvocatiMario Colucci, Mario Fogliae Raimondo Mocerino,dell’imprenditoreAdolfo De Dennaroe diSabato de Laurentiis, già amministratore dell’ente di corso Garibaldi. Le “massime” lette daAlessandra Scafuri. Foto Enrico Stago.
Gianni Amodeo – 06.01.2016 - Configurano da sempreunodei tanti e variegati campi di condizionamento e d’azione, in cuilemafieesercitano il loro “ruolo”, mirato sull’accumulo di profitti e ricchezze nelle modalità più disparate, il cui fulcro è incentrato in assoluto sulla corruttela e sulla violenza. Sono gli appalti, le concessioni e le autorizzazioni, i cui procedimenti d’istruttoria, di aggiudicazione e rilascio – per competenze funzionali e responsabilità di legge- sono in capo alle articolazioni della pubblica amministrazione, attraverso le quali si dispiega la presenza delloStatonei contesti territoriali, nelle Autonomie locali e negli ambiti del cosiddettopara–Stato, includendo il sistema delle Aziende sanitarie locali, delle Aziende ospedaliere, delle Università e via di questo passo.
E’ il “campo” del malaffare, che, negando il valore delloStato, spesso occupa spazi nel circuito mediatico della cronaca quotidiana, di piccolo, medio ed alto cabotaggio; “campo”, i cui nuclei tematici sono stati focalizzati, in una prospettiva di carattere divulgativo con linearità ed efficacia di linguaggio – concedendo poco o nulla al gergo tecnico della materia- dal dottor AngeloScafuri, presidente del Tribunale amministrativo regionale dellaPuglia, nella conversazione–relazione svoltasi nei locali del Circolo socio-culturale “L’Incontro”; un appuntamento, per analizzare la funzione della giurisdizione amministrativa nel contrasto all’economiaillegalegenerata dallemafie, facendo seguito alla precedente conversazione, calibrata sul ruolo specifico e “speciale” della giurisdizione amministrativa, regolatrice dei rapporti tra pubblica amministrazione e cittadini. Una distinzione di ruolo, rispetto alle giurisdizioni ordinarie di connotazione “civile” e di connotazione “penale”, l’una regolatrice delle controversie tra cittadini, l’altra espressione delle norme imperative con cui loStatosvolge la funzione repressiva dei reati che alterano e violano la tenuta della civile convivenza e l’osservanza delle leggi, che ne sono il presidio.
Dato risalto alladiscrezionalità, quale principio operativo, a cui le molteplici articolazioni della pubblica amministrazione si ispirano e conformano nell’esercizio delle loro funzioni, facendo leva per le scelte che si adottano su quelle che sono ritenute ragioni d’opportunità e rapportandosi a criteri considerati d’interesse generale, il presidenteScafurievidenziava che l’intervento della giurisdizione amministrativa non si esercita sulle scelte in sé e per sé, mentre è praticabile il sindacato sulle motivazioni delle scelte adottate e rese esecutive. E’ il sindacato amministrativo praticabile, secondo gli ambiti di competenza, nell’ambito proprio del rapporto tra pubblica amministrazione cittadini.
LA LEGGE ANTI-CORRUZIONE
E LA PREVENZIONE CONTRO LE MAFIE.
IL RUOLO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Dai prospetti delladiscrezionalità il raggio d’analisi era puntato sulla complessità della cosiddetta contrattualisticapubblica, che polarizza le risorse della fiscalità generale, oltre che programmi comunitari europei, per l’affidamento degli appalti sia delle opere pubbliche che dei servizi, con i corposi addentellati del rilascio delleautorizzazionie delleconcessioni. Materia “vasta”, con i fianchi scoperti alla corruzione, suscitatrice d’interessi economici forti ed appetitosi, aperta alle calcolate “operazioni” dellemafie, quali strutture dell’economiacriminale, che comprime quella legale e del libero mercato;economiacriminale, che in vari contesti del territorio nazionale è venuto assumendo connotati sistemici. Una materia, per la quale il recente varo della legislazione anti–corruzionerappresenta importanti e decisivi passi in avanti, con un impianto normativo ch’è certamente adeguato alla realtà per il carattere stringente delle disposizioni – spiegava il presidente Scafuri– fermo restando che tutto è migliorabile. L’incremento delle pene in ordine al reato del falso in bilancio, al reato della corruzione per induzione, al reato della corruzione in atti giudiziari e al reato del peculato sono fattori significativi d’intervento, per affermare i valori della legalità e della trasparenza, aggiungevaScafuri.
Considerata l’importanza dell’intervento repressivo che la legislazione affida alla giurisdizione penale per la confisca dei beni allemafie, in relazione con le varie fattispecie di reato, il magistrato marcava il ruolo che può essere esercitato dalla giurisdizione amministrativa sul piano della prevenzione nel contrastare lemafie nell’ambito della contrattualistica pubblica. Un percorso che la legislazione anti-corruzione e lo stesso Codiceanti–mafiarende praticabile, neutralizzando alla radice le “ragioni” dell’interesse e del lucro facile, con cui si alimentano in simbiosi lemafiee lacorruzione negli ambiti sia della pubblica amministrazione che in quello del potere politico. E su questo piano è certamente rilevante l’istituzione dellaBancadati nazionaleunica, identificativa delle imprese, cui sono riconosciuti i requisiti previsti dalle normative per la partecipazione alle procedure che rientrano nellacontrattualisticapubblica. Uno scenario complicato e delicato nello stesso tempo, in cui si connettono esigenze di ordine pubblico e le garanzie a tutela della libera concorrenza nell’alveo della legge. E su questo versante di fondamentale rilevanza per la prevenzione, su cui un vasto arco di azione spetta alla funzione esercitata dai prefetti per i controlli di legalità. E resta chiaro- sottolineava Scafuri – che l’efficacia della prevenzione è in diretta correlazione con la capacità d’intervento esecutiva di tutti i settori della pubblica amministrazione. Come per dire che se loStatoè servito bene da quanti formano il suo apparato, il degrado della corruzione che alimenta lemafieè si annulla e depotenzia.
A seguire il filo della conversazione del presidenteScafuri, c’erano le “massime”, riferite agli argomenti trattati, lette daAlessandra, la giovanissima figlia del magistrato, laureanda in Giurisprudenza; “massime”, desunte dall’opera collettanea, in due volumi, sulla legge dell’anti-corruzione; opera, che contiene testi di magistrati e esperti di diritto, tra cui Raffaele Cantone, Franco Robertie lo stesso Angelo Scafuri.
Variegati e interessanti i contenuti del dibattito, che si sviluppava sui temi sotto i riflettori e proposti per sommi capi. L’avvocato Mario Colucci marcava il legame tra mafia, intesa come modalità “culturale” e comportamentale, quale scenario di contesto e propedeutico ai fenomeni corruttivi, e lemafie, proiezione della criminalità organizzata; l’avvocato Mario Foglia, dirigente del Ministero delle Finanze, con specifiche competenze nell’ambito della legislazione comunitaria europea, evidenziava le carenze di formazione e di competenze di larga parte degli apparati burocratici, soprattutto negli Enti locali; carenze che sono condizionanti e penalizzanti per la trasparenza delle procedure, determinando “zone grigie”. L’avvocato Raimondo Nocerino indicava nello stringente e compiuto prospetto delle fattispecie, a cui vanno applicate le disposizioni della legislazione anti-corruzione, il percorso da praticare per il contrasto alle mafie nell’ambito della contrattualistica pubblica; percorso, che va al di là dei dati sociologici, per porre sulla “cartinaditornasole” le situazioni di fatto reali.
Adolfo De Gennaro, imprenditore, dava rilievo alle difficoltà che incontrano le imprese ad operare nelle realtà locali, mentreSabato De Laurentiis, da amministratore comunale di lungo corso, ancorava le sue riflessioni sui criteri non sempre trasparenti con cui si eseguono le procedure di aggiudicazione di pubblici appalti nei piccoli Comuni; procedure formalmente corrette “sulla carta”, ma non nella sostanza.