Ven10112024

autonoleggio

Seguici su ...

facebook 5121

Back Sei qui: Home Notizie IERI All’”Incontro” di Baiano il prof. Balletta focalizza sulla cooperazione e sulle banche quali volano dello sviluppo sociale e produttivo dei territori, mette in evidenza i fattori di crescita auto-propulsiva,legati all’economia civile e alle PMI

All’”Incontro” di Baiano il prof. Balletta focalizza sulla cooperazione e sulle banche quali volano dello sviluppo sociale e produttivo dei territori, mette in evidenza i fattori di crescita auto-propulsiva,legati all’economia civile e alle PMI

Il caso virtuoso  della Banca popolare del Cassinate e i  modelli  della Banca Popolare di Milano e della Cassa di Risparmio di Lombardia, a cui si lega fin dall’800  la valorizzazione della piccola e media imprenditoria e la tutela del risparmio. 

BallettaGianni Amodeo – 24.11.2015 - La condizione  di  “ piccoli ed isolati”, incapsulati dai lacci e laccioli  dell’asfittico localismo chiuso in se stesso, come monadi senza…finestre,  costituisce per la realtà sociale dei territori il fattore di base che ne determina l’arretratezza e il ristagno civile, declinandosi  con la fragilità economica e  produttiva. Al contrario, la cultura della solidarietà attiva e dell’associazionismo, coniugata con l’attiva e responsabile coscienza del bene comune é l’elemento fondante dell’evoluzione civile e della crescita culturale per le comunità che vivono i territori, di cui formano la configurazione  sociale. E’  la cultura, che travalica  i particolarismi, interpellando direttamente  i cittadini nell’affrancarsi dai deteriori egoismi. E’ un percorso impegnativo - per le realtà del Sud- ma del tutto praticabile, se c’è la giusta volontà di operare, rispetto alla quale, però, esercita un ruolo decisivo la politica concepita e praticata nella sua più ampia e autentica valenza di servizio pubblico, in tutt’uno con la buona amministrazione degli Enti locali,  con cui si promuovano e favoriscano  le attività e le iniziative di coesione, che diano sostegno alla vita produttiva, ponendo in valore le vocazioni e le potenzialità dei territori.

banca bpm MilanoR375E’ la “lezione”, che dettano le vicende storiche, fin dal compimento dell’ Unità nazionale del 1861, ma anche riferite all’arco dei primi decenni del XIX  secolo, a fornirne eloquente testimonianza, se si focalizza con la dovuta attenzione e senso adeguato di analisi  il prospetto delle Banche popolari con matrice cooperativa, delle Casse di risparmio e di altre banche con tipologia territoriale,  che, in ragione delle rispettive e distinte funzioni, hanno favorito e promosso la costituzione e il progressivo sviluppo delle piccole e medie imprese, segnatamente nel comparto manifatturiero in Lombardia nella seconda parte dell’ Ottocento, realizzando incisivi ed efficienti  Net work compositi di credito cooperativo e di mediocredito regionale,  che risultano  pienamente congrui e rispondenti alle istanze dei dualismi, con cui si contrassegnano gli  squilibri e le  differenziazioni pure esistenti nei  contesti territoriali del Nord.

BPMSono  modelli di esemplarità nel delicato ed impegnativo del settore creditizio, in grado di “ fare  sistema”,  dando non soltanto efficace  e  puntuale  sostegno allo sviluppo sociale ed economico dei territori, ma anche esercitando la piena tutela del risparmio e della sua funzione.  E’  la cultura del “fare sistema ”, in virtù della quale le Banche popolari   dei singoli territori, costituite come società di persone e di capitali  a responsabilità limitata, contemplate dal Codice di commercio del 1882,  si rapporteranno alla leadership tecnica e “politica” della  Banca di risparmio di Milano, espressione di una società cooperativa, fondata nel 1865 da Luigi Luzzatti.

325px Luigi LuzzattiE proprio Luzzatti - tra gli estensori dello stesso Codice - fu assertore dell’introduzione del  principio normativo  della responsabilità limitata in capo alle Banche popolari, le cui esigenze di rifinanziamento e di equilibrio della liquidità venivano da loro perseguite grazie ad una specie di divisione del lavoro interna al gruppo. Ma  il ruolo maggiore nel “fare sistema“ spetta alla Cassa di risparmio di Lombardia - la cui fondazione risale al 1823, con rilevanti finalità di solidarietà ed assistenza-  per la dotazione di liquidità monetaria, fortemente correlata con la  primaria tutela del risparmio,  investendo in prevalenza nelle sicure economie agricole della Bassa pianura padana, mentre gli impieghi in ambito manifatturiero e commerciale erano praticati dalle banche popolari.

BCP Palazzo VallelongaSono stati – questi -   i passaggi di riflessione storica,  con cui il professore Francesco Balletta - docente emerito della Facoltà di Economia e Commercio della Federico II - ha introdotto nei locali del Circolo “L’Incontro”  la  brillante ed esaustiva  conversazione-lezione sull’importanza del ruolo delle “ Banche locali nel Mezzogiorno d’Italia ”;  ruolo, che sulla scia delle esperienze maturate  proprio nel Nord  viene assumendo  anche nel Mezzogiorno una  peculiare fisionomia e crescente appropriatezza di missione per i territori e le loro realtà sociali. Ed é la prospettiva, nella quale é ben collocata la Banca popolare  di Torre del Greco – la cui fondazione di società cooperativa a responsabilità limitata risale al 1888 -  che attualmente conta  67  filiali attive in Campania e nel Basso Lazio, e, dal 1955 - anno della fondazione - si è inserita autorevolmente la Banca popolare del Cassinate, nel cuore della provincia di Frosinone. Una realtà - quella della BpC  che gli Banca popolare del Cassinateesperti e gli analisti economici considerano un  caso virtuoso per la caratura e le scelte decisionali, con cui  l Istituto della Città Martire del secondo conflitto mondiale   ha concorso - e concorre in modo proficuo-  nei processi di trasformazione della realtà sociale e produttiva del territorio, saldando l’economia agricola di base a quella industriale, favorita dall’insediamento della Fiat, e al terziario; un’attività di concorso e supporto, quello esercitato dalla BpC,  in cui ha un ruolo specifico la costante  collaborazione con l’Università dell’area cassinate, con notevoli sostegni per la crescita  delle relazioni culturali e sociali. Una presenza operosa, radicata nel territorio, con normali protagonisti i ceti sociali che lo vivono, conoscendone e interpretandone istanze e vocazioni.   

TERRITORIALITA’ E BANCHE LOCALI                                     

SI’ PER L’ECONOMIA REALE, NO PER L’ECONOMIA FINANZIARIA DI SPECULAZIONE

Balletta. 2JPG“ Nella società contemporanea - ha spiegato Balletta -  caratterizzata dall’internazionalizzazione dei mercati e dagli sviluppi costantemente innovativi delle tecnologie informatiche e telematiche, la funzione delle Banche locali, vincolate ai territori e alle loro specificità di autonomia programmatica e gestionale, ha notevoli margini di espansione  e consolidamento, anche e soprattutto per i vincoli  legislativi  che derivano dalle disposizioni stringenti della legge di riforma Amato-Carli del 1990”.

I principi di cooperazione, che ne costituiscono l’asse portante, insieme con le dirette e condivise responsabilità di coloro che ne sono promotori, rendono le Banche locali  strumenti validi per lo sviluppo della piccola e media imprenditoria. E l’affidabilità deriva dalle relazioni fiduciarie che s’instaurano tra coloro che  “ fanno impresa ”  sul territorio e coloro che per competenze professionali esercitano le funzioni di dirigenza nelle Banche stesse. “Sotto questa visuale – ha aggiunto- le Banche locali si collocano nell’ambito dell’ economia reale, che costituisce l’unico tracciato percorribile per lo sviluppo della società attraverso il lavoro produttivo, connesso con le dinamiche delle piccole e medie imprese, che da sempre hanno costituito e costruiscono l’assetto della realtà italiana. Ed é necessario- ha concluso Balletta – evitare le insidie dell’economia finanziaria,  ch’è una sovrapposizione, anzi una distorsione dell’economia reale.

I TEMI DEL DIBATTITO                                    

Balletta pubblico. 540x405Vari i temi tratteggiati nel dibattito, che ne seguiva. Dalla visione dell’ Economia civile, teorizzata nel ‘700  da Antonio Genovesi, grande pensatore dell’Illuminismo napoletano e di rilevante profilo europeo, calibrata sui principi di solidarietà e sussidiarietà, radicati nel cristianesimo sociale, alla formazione imprenditoriale, per approdare alla valorizzazione dei territori del Sud, che passa anche  attraverso il rilancio dell’agricoltura di qualità, favorendo l’accorpamento dei suoli agrari, la cui eccessiva frammentazione impedisce la costituzione di aziende competitive; rilancio di cui , di cui siano artefici i giovani, professionalmente formati. Ad animare il confronto, erano gli interventi di Pasquale Gaglione,  del prof. Angelo Perna, del dott. Clemente Vaccaro, dell’avv.to Mario Colucci,  dell’imprenditore Stefano Vecchione   dell’avv.to Emanuele Litto.     

Balletta 1La consegna al prof. Francesco Balletta dell’attestato di ringraziamento del Circolo  “L’Incontro” -per l’importante opportunità di conoscenza data- concludeva … l’appuntamento.      

Eccone il contenuto:Al professore Francesco Balletta per la linearità e chiarezza comunicativa  a servizio dei giovani nelle aule universitarie della Federico II, avendo profuso un cospicuo e articolato patrimonio di conoscenza della Storia dell’Economia e della Finanza nelle vicende della realtà sociale italiana; un impegno che prosegue nella saggistica e nella pubblicistica,  oltre che nel volontariato civico per il territorio.