Politica e Ambiente

“A memoria d’acqua” – Un viaggio memorabile attraverso indistinti confini e muti silenzi

Un cortometraggio sul fiume Alento per raccontare, narrare la sua storia e ricordare le sue sponde.

da Cilento Live - L’uomo, le sue parole ed i suoi gesti sono talvolta superflui quando è un territorio come il Cilento a parlare. Così è il fiume stesso, l’Alento, a raccontarsi, a narrare la sua secolare storia, a ricordare delle sue sponde; lì dove ha avuto origine il pensiero, laddove la civiltà ha conosciuto lo sviluppo.

Il cortometraggio è stato prodotto a conclusione del corso di “Tecnico per la Valorizzazione e Promozione dei Beni e delle Attività Culturali”, tenutosi presso la Fondazione Alario e ha come obiettivo primario rilanciare e far conoscere, ad un pubblico sempre più esigente, l’esperienza unica del Cilento.

Non era impresa facile raccontarlo senza incorrere nell’errore di sminuire un luogo ricco di storia, fascino e teatralità come il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.

Ad avere l’onore e l’onere di poterlo far parlare attraverso le immagini è stato un gruppo di 6 ragazzi, tutti per motivi diversi legati indissolubilmente a quest’area: Nicolò Maria Acone, Antonio Carratù, Azzurra Liguori, Rosvelia Ragone, Viviana Ricciardone, Marco Donato Tornese.

Essi, coordinati dalla tutor aziendale Anna del Fatto e guidati da due importanti menti, quali l’archeologa Laura Del Verme ed il videomaker Marco Flaminio, hanno dato vita ad un lento fluire di emozioni attraverso un viaggio tra natura e mito.

E se anche per voi è valido il pensiero Ovidiano per cui “Quella del racconto è un’arte”, non resta che augurarvi una Buona Visione.

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