Ven03292024

autonoleggio

Seguici su ...

facebook 5121

Back Sei qui: Home Angolo Opinioni Angolo della scuola "Anna Maria Ortese: Donna e tanto altro" agli Incontri del Liceo “Medi” di Cicciano

Angolo Opinioni

"Anna Maria Ortese: Donna e tanto altro" agli Incontri del Liceo “Medi” di Cicciano

Servizio di Antonella Vitale - 5E Liceo Scientifico Statale "E. Medi" - Cicciano

Esther Basile - 2Il 30 marzo scorso, il Liceo E. Medi ha organizzato un incontro con la filosofa, scrittrice e giornalista Esther Basile e con Carmela Maietta, giornalista de "Il Mattino", nell'ambito dell'iniziativa "Incontro con l'autore", organizzata già da diversi anni al Liceo.
Vi hanno partecipato alcune delle classi quinte dell'istituto per discutere del libro di Esther Basile "Anna Maria Ortese", ultimo di una collana denominata "le farfalle", dedicata alla scrittura di viaggio al femminile.
Il Dirigente Scolastico, prof. Pasquale Amato. ha introdotto i lavori, prendendo per primo la parola e facendo anche riferimento ad uno degli ultimi " Incontro con l'autore", precisamente quello con Dacia Maraini.
copertinaAnna Maria Ortese non è un nome che facilmente gli alunni incontrano durante il proprio corso di studi liceali, eppure, spinti da forte curiosità, si sono mostrati disponibili a leggere il libro e a partecipare, poi, attivamente, con domande ed interventi, alla conferenza.
La Basile presenta un personaggio esemplare, tratteggiandone gli aspetti politici, sociali e culturali, tenendo comunque presente che Anna Maria Ortese si formò da autodidatta, ed inoltre ripercorre le tappe fondamentali della sua vita, sottolineando "[...] la spavalderia, la tenerezza, la fragilità di chi sa di poter parlare di umanità [...]".
Più volte, nel corso della conferenza, Esther Basile ha messo in luce l'umanità che contraddistingue l'Ortese proponendo ai ragazzi un aneddoto emblematico: sebbene sia nata, vissuta e morta povera, in occasione del primo assegno importante da parte di una casa editrice, ha preferito devolverlo ad un'associazione operante in America per i malati di AIDS.
Questa sua peculiarità ed il suo essere fortemente fragile non vanno intesi come debolezza in senso stretto. Non si tratta di ciò, infatti.
La debolezza diviene per l'Ortese lo strumento per comprendere ed analizzare con profondità di intuito e di esperienza il mondo che la circonda. Ecco che in tale ottica riusciamo a comprendere la denuncia delle contraddizioni e degli stereotipi da sempre attribuiti al Sud ed in particolare a Napoli. Questa, purtroppo, ci vuole far capire l'Ortese, non è una città da cartolina, tanto inneggiata nelle canzoni e nelle poesie, ma una città dalle mille sfaccettature, dai vicoli stretti e dalle persone con condizioni pessime. In poche parole, una città da maschera.
Da un punto di vista politico, inoltre, Anna Maria Ortese aderì al movimento comunista, per poi distaccarsi, tanto da spingersi fino a Mosca.
Fu solo uno dei tanti spostamenti compiuti, del resto il viaggio è sempre risultato costante nella sua vita. Si pensi alle stesse parole della Ortese ne "La lente oscura", riportate anche nel libro: "Sento che vivere è viaggiare, e viaggiare è crescere".
Anna Maria OrteseDurante il suo "peregrinare" è venuta a contatto con differenti intellettuali, tra cui c'è chi l'ha avversata e chi sostenuta.
Tra i primi possiamo annoverare Enrico Falqui e Giancarlo Vigorelli, che criticarono aspramente i racconti "Angelici dolori", la cui pubblicazione fu, invece, appoggiata da Massimo Bontempelli, o ancora tutti coloro che contribuirono, ovviamente in negativo, al periodo di emarginazione e di ostracismo a cui fu sottoposta a causa delle sue posizioni nei confronti del mondo intellettuale e culturale. Alla seconda cerchia appartengono, giusto per citare qualcuno, Pasquale Prunas, con cui collaborò per la rivista Sud, Luigi Compagnone, Raffaele La Capria e tanti altri, Beppe Costa, Sanguineti e chi ancora strinse con lei un rapporto epistolare.
Durante la conferenza, grazie ai quesiti degli studenti posti ailla scrittrice, è emerso ed è stato possibile soffermarsi sul ruolo della donna nella società e a cosa va incontro, magari, sperimentando la carriera giornalistica e non o semplicemente affermando il vero, come la stessa Ortese ha fatto.
La scrittrice, infatti, ha subito tanto, ha dovuto far fronte ad ogni tipo di problema, ma non si è mai persa d'animo, ha sempre continuato per la sua strada facendo valere in tutto e per tutto le sue idee.
In conclusione, al di là del partito politico o delle sue denunce, o di qualsiasi altra cosa, l'Ortese va ricordata e ammirata per la sua personalità.