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Cultura e Spettacoli

Presentato il Catasto Onciario del 1746 di Scisciano e San Martino, casali di Marigliano

presentaz catasto onc 1 500x294Pietro Luciano - 13.02.2015 - Un contributo al recupero e alla conservazione della memoria storica di Scisciano e San Martino sono le ragioni principali che hanno indotto l'autore Enzo Valletta, natìo di Scisciano ma da anni trasferitosi ad Avella, dove è felicemente sposato ,a pubblicare "Il catasto Onciario di Scisciano e San Martino del 1746", che presenta un quadro molto interessante e preciso dal punto di vista demografico, sociale ed economico di questi due casali di Marigliano, intorno alla metà del '700.
Catasto Onciario vuol dire sistema delle tasse istituito a metà '700 nel Regno di Napoli da Carlo III di Borbone, che prende il nome da "oncia", che non era una moneta corrente, bensì la moneta di conto, e dunque di valore convenzionale, che fu presa a parametro di base per il calcolo dei redditi individuali ai fini delle relative imposizioni fiscali.
Secondo le nuove regole catastali ognuno doveva essere tassato per la sua "testa", per l'arte o mestiere che esercitava, per i beni che possedeva.
presentaz catasto onc 2 500x255Tre erano le imposte previste dall'Onciario: il testatico che gravava sui capifamiglia dai 14 ai 60 anni, ad eccezione dei liberi professionisti e dei nobili; la seconda imposta gravava sul lavoro; la terza sui redditi sia da immobili che da capitali. Completamente esenti da ogni tributo erano i beni dei patrimoni ecclesiastici delle Parrocchie.
La presentazione della "rivela" era obbligatoria per tutti e, in caso di dichiarazioni dolosamente omissive, le sanzioni, oltre alla pubblica degradazione della stima personale, andavano dalla multa pecuniaria alla confisca dei beni non rivelati.
Le singole "rivele" erano complete dell'ordinario elenco dei familiari del rivelante, con specificazione dell'età e delle rispettive condizioni sociali, nonché dei diversi apprezzi concernenti il testatico, le varie "industrie" familiari, comprese quelle costituite da animali da lavoro, il titolo della casa abitata, altre case eventualmente date in fitto, i terreni a vario titolo posseduti, le rendite da capitali o da immobili, eventuali diminuzioni o esenzioni, ecc.
Sulla base di tale mappa e delle singole rivele, simili alle nostre dichiarazioni dei redditi, la commissione procedeva all'apprezzo dell'intero territorio, comprendente persone e beni. Sulla scorta di tali risultanze si procedeva al documento conclusivo del catasto, rappresentato dall'Onciario, in duplice esemplare, di cui uno conservato nella cancelleria comunale, l'altro inviato alla Sommaria.
copertina Onciario 372x500Il registro del Catasto Onciario di Scisciano, conservato presso l'Archivio di Stato di Napoli col n. 1043, compilato nel 1746, è formato da 161 fogli e risulta mancante di atti Preliminari, di Apprezzi, di Rivele e di Discussioni, mentre quello di San Martino, conservato col n. 964, è completo ed è costituito da 322 fogli.
Con la pubblicazione del manoscritto, il Valletta ha inteso recuperare un patrimonio identificativo di una Università con tutti i suoi valori, da identificare nelle persone e nelle loro famiglie, negli usi e costumi, nelle tradizioni, nelle arti e nei mestieri, negli impieghi e nelle professioni di queste due comunità, per consegnarli alla memoria storica, e soprattutto alle nuove generazione di queste Terre.
Il documento ci restituisce la descrizione precisa di una comunità rurale dell'Agro Nolano di metà Settecento, dal punto di vista demografico, sociale ed economico: sono indicati, infatti, redditi, rendite, profitti, patrimoni e tassazioni, unitamente alla struttura organizzativa dell'Università stessa con le sue autorità civili rappresentative e con il suo clero.
Questo tipo di documento è senz'altro il più ricco di notizie e il più antico attualmente disponibile, delle varie università del Regno dal momento che le anteriori "numerazioni dei fuochi" risultano oggi pressoché disperse.
Inoltre sono una fonte preziosa per studiare la progressiva urbanizzazione e l'annessa toponomastica del Comune, a partire dalla situazione di metà '700, con i suoi quartieri, i caseggiati, le strade, le località rurali, ecc..Sono quindi di rilievo anche le informazioni di carattere topografico e toponomastico del documento manoscritto, che fornisce un quadro completo della situazione demografica ed economica della popolazione di Scisciano in quegli anni.
presentaz catasto onc 3 500x313Il volume si va ad aggiungere ai tanti già pubblicati di questa parte della Campania Felice, poi Terra di Lavoro,tra cui Mugnano del Cardinale, Quadrelle, Avella, Roccarainola, Palma Campania, San Gennaro Vesuviano, che contribuiscono a far conoscere e conservare tasselli di microstorie, nelle quali si riconoscono le nostre radici, alla cittadinanza tutta, gente comune e Istituzioni, e costituiscano una sorta di "didattica del territorio", per una più completa educazione delle giovani generazioni.
IInfatti, ha chiosato il Valletta," se è vero che un popolo senza storia è un popolo senza vita, è altrettanto vero che anche una minuscola comunità, che non avesse conoscenza del suo passato, non potrebbe avere coscienza del suo presente, ma sarebbe una comunità anonima, insipida, assente e passiva, esposta e travolta dal gorgo degli eventi che disegnano il senso della vita e della storia".
Il lavoro è stato presentato sabato 7 febbraio, alle ore 18.00, presso il Teatro Comunale di Scisciano, alla presenza di un numeroso e attento pubblico, tra cui amministratori locali, il sindaco di San Vitaliano, e una folta rappresentanza di Avella con l'assessore comunale Agostino Vitale..
Ai saluti del Sindaco, prof. Edoardo Serpico, hanno fatto seguito gli interventi della prof.ssa Giovanna Napolitano, Assessore alla Cultura, del preside Antonio Mucerino, autore dei volumi della collana " La storia di Scisciano attraverso le sue famiglie", che ha curato anche la presentazione del a pubblicazione dell'Onciario; è intervenuto anche l'autore Vincenzo Valletta, che, a più riprese, ha cercato di chiarire i motivi che lo hanno spinto ad impegnarsi in questa difficile ricerca e il metodo seguito per la pubblicazione dell'Onciario. Ha introdotto i lavori ed ha moderato l'incontro Raffaele Ariola della Redazione di Scisciano Notizie.