Politica e Ambiente

AVELLA / MITIGAZIONE DEL RISCHIO DI DISSESTO IDROGEOLOGICO: OLTRE 8 MILIONI SPENDIBILI PER L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FINANZIATO DAL CIPE

La sinergia tra Civica Amministrazione, Regione-Campania e Ministero dell'Ambiente permetterà la messa in sicurezza dei siti "maggiormente esposti" lungo la direttrice del Clanio, incluso il vallone Serroncello, considerato vero e proprio scrigno di tracce dell'uomo sin dalla preistoria. Sarà recuperata e ripristinata l'agibilità della Grotta di San Michele, rara ed esemplare testimonianza di chiesa rupestre nell'Italia meridionale.

depliant vallone SerroncelloGianni Amodeo – 08.11.2014 - Percorsi aperti per la promozione e la valorizzazione del territorio comunale, nella varietà dei profili con cui si atteggia e "parla" sui versanti naturalistici e paesaggistici, sfondo coessenziale alla "lettura" e al ... godimento del cospicuo patrimonio storico-archeologico, che identifica Avella, l' Abella degli osci.
E' lo scenario, in cui s'inserisce il programma degli interventi da realizzare per la mitigazione del rischio di dissesto idrogeologico, secondo gli obiettivi prefigurati nel 2012 dal Comitato interministeriale per la programmazione economica, con previsione d'impegno di spesa a favore della civica amministrazione, pari ad otto milioni e 327 mila euro; obiettivi, recepiti dalla Regione-Campania, con lo specifico provvedimento del novembre dello scorso anno e con l'onere di responsabilità per l'Ente, guidato dal sindaco Domenico Biancardi, in ordine alla progettazione degli interventi da realizzare ed affidati all'ingegnere Sebastiano Napolitano, quale responsabile unico del procedimento, in funzione del correlato Accordo di programma inter-istituzionale.
partenioUn passaggio tecnico-amministrativo, al di là della valenza politica che lo connota, a cui il civico consesso faceva corrispondere il deliberato d'inserimento della progettazione da eseguire nel Programma triennale delle opere pubbliche 2013\2015. Su questa traccia seguivano le Conferenze dei servizi del 16 e del 19 dello scorso giugno, connotate dalle determinazioni della Soprintendenza per i Beni architettonici e dal parere dell'Autorità di Bacino regionale della Campania centrale; determinazioni e parere, che costituiscono le coordinate di riferimento per l'elaborazione della progettazione preliminare, redatta dall'Ufficio tecnico dell'Ente di piazza Municipio, con deliberato d'approvazione della Giunta-Biancardi, il 30 ottobre, per esperire la prevista procedura d'appalto integrato complesso, così com'è contemplata dalle normative in materia.
Il Clanio in Località  FontanelleE' il punto di svolta, al netto dei tempi tecnici imposti dalla normativa, per l'attivazione dei cantieri di lavoro; interventi, che nel deliberato della Giunta sono considerati "urgenti ed indifferibili". E nella valutazione del carattere d'urgenza di realizzazione del programma hanno concorso le criticità che si sono rinnovate sul territorio anche per effetto delle cosiddette "bombe d'acqua" circa cinque mesi fa, con l'ennesima tracimazione del Clanio, i cui argini in alcuni tratti furono demoliti dalla furia dell'acqua.
Le opere programmate interessano le aree, che si rapportano proprio all'asse disegnato dal Clanio, il fiume di carattere torrentizio, da cui è attraversato longitudinalmente il tessuto urbano della città, e che scorre in parallelo con corso Vittorio Emanuele, interessato di recente da un importante intervento di recupero e riqualificazione con la classica pavimentazione in basolato; e corso Vittorio Emanuele, si ricorderà, corrisponde al tracciato del decumano d'età romana, il cui sbocco "naturale" si dischiudeva, e dischiude, alla pianura nolana.

Ingresso viale per la GrottaLA CHIESA RUPESTRE DI SAN MICHELE RESTITUITA ALLA COMUNITA'

Gli interventi di mitigazione e di "messa in sicurezza" interesseranno tutti i siti, esposti al rischio di dissesto, tra cui il Vallone del Serroncello, che archeologi ed esperti indicano come un autentico scrigno, in cui sarebbero "custodite" tracce d'insediamenti sin dalla preistoria, resti degli acquedotti di epoca romana, senza dire delle presenze dei mulini idraulici e delle "carcare", attivi per secoli lungo il Clanio. Sono testimonianze "minime" di "archeologia industriale", recuperabili, la cui memoria visiva alberga ancora in quanti hanno superato largamente gli... anta.
Il dissestoNel programma di progettazione prospettato, s'inserisce lì'intervento di "messa in sicurezza" e ripristino dell'agibilità del complesso della Grotta di San Michele Arcangelo, incastonata sulla parete montana, in prossimità della Cascata d'Acquapendente, i cui scintillanti flussi a scaglie argentine hanno ripreso i ritmi dei tempi andati, che s'erano interrotti con il terremoto dell'80.
Gli affreschiIl complesso, articolato in tre ambienti, con altari ed affreschi parietali,è una rara ed esemplare testimonianza di chiesa rupestre, affacciata sulla Via dei cristiani, contigua al percorso del Clanio, e costitutiva dell'itinerario attraversato dai pellegrini, che soprattutto nell'Alto medioevo, si dirigevano nel Gargano, in terra pugliese, all'insegna di quel culto micaelico, che era particolarmente praticato e diffuso dai longobardi, dopo la conversione al cristianesimo. E va rilevato che il Castello, che domina sulla città, fu fondato proprio dai longobardi, con successivo ampliamento e potenziamento strutturale in età normanna, assumendo la fisionomia attuale di Castello-fortezza, interamente adagiato sul pendio collinare, dove impera l'agave, nella sua caratteristica di dignitoso verde chiaro.
Il sopralluogo 2Il complesso della Grotta di San Michele da venti anni è interdetto al pubblico a causa del distacco di massi, da cui è stata interessata parte della volta dell'ingresso, e dal 1969 è stato custodito dal Comitato Grotta, che ne ha assicurato la manutenzione ordinaria, gestendo con puntuale vigilanza e regolarità l'accesso ai visitatori. E per il recupero e il ripristino dell'agibilità della monumentale ed eccezionale struttura, che fa parte del patrimonio della chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo è stato sottoscritto il contratto di comodato d'uso tra la Diocesi di Nola e la Civica Amministrazione. L'atto pone nella disponibilità dell'Ente di piazza Municipio l'utilizzo del complesso per 30 anni con il corrispettivo del canone annuo di 50 euro, a titolo di rimborso delle spese generali, che l'Ente comodatario verserà alla Curia diocesana. Vari gli obblighi assunti dalla Civica Il sopralluogoAmministrazione, al di là della messa in sicurezza e della ristrutturazione del complesso, la cui fisionomia va conservata inalterata nell'impianto ed assetto originario, secondo le stringenti normative in materia di conservazione dei beni archeologici e culturali; tra gli obblighi, un capitolo particolare è riservato alle attività ed iniziative, che si possono realizzare nel complesso, nel pieno rispetto dell'identità del sito e della morale cattolica. Al comodatario è fatto divieto, altresì, di cedere a terzi il godimento della monumentale struttura, la cui gestione resta affidata al Comitato Grotta di San Michele.
La firma del comodato 2A sottoscrivere il contratto, il cav. Edoardo Corcione, presidente pro tempore e rappresentante legale dell'Istituto diocesano per il sostentamento del clero di Nola, l'assessore Agostino Vitale, su delega del sindaco Biancardi, e Feliciano Siniscalchi, presidente del Comitato Grotta di San Michele. Alla sottoscrizione nel palazzo diocesano, erano presenti l'architetto Alfonso Napolitano, responsabile del procedimento del comodato, per incarico della civica amministrazione, e il professore Pietro Luciano, direttore del gruppo archeologico "Amedeo Maiuri". Due presenze ben motivate, oltre doverose, considerato l'impegno, che da anni vengono profondendo Napolitano e Luciano per la valorizzazione di Avella\Abella e dei suoi "tesori ", tutti da scoprire.
E nel curriculum professionale dell'architetto Napolitano spicca il ruolo di consulente del Pit degli itinerari turistici e culturali della Valle dell'antico Clanis, a cui nella seconda metà del decorso decennio hanno dato vita i Comuni dell'area basso-irpina e dell'area nolana. Una proficua esperienza di cooperazione istituzionale "dal basso", interagendo con la Regione-Campania e l'Unione europea, con l'acquisizione di finanziamenti-Por per poco meno di venti milioni di euro, investiti negli interventi di recupero e restauro di beni culturali e complessi di interesse storico-architettonici, già in fase di avanzato oblio e degrado; interventi, per citarne alcuni, che hanno interessato l'area del Palatium e dell'area della cinta muraria longobarda del Castello-fortezza di Avella, il palazzo Caravita a Sirignano, il monumentale complesso dell'ex-Educandato "Maria Cristina di Savoia" a Mugnano del Cardinale.