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Maggio dell’Architettura anno sette all’ombra delle Basiliche Paleocristiane di Cimitile

Servizio di Pietro Luciano

Basiliche CimitileCimitile 08.06.2014 - Continua il cammino nell'architettura attraverso gli incontri che la Fondazione Siebenarchi organizza per il settimo anno consecutivo. Le Basiliche Paleocristiane di Cimitile hanno fatto, anche quest'anno, da cornice al dibattito sull'educazione all'architettura, un tentativo di recuperare il colloquio tra progettisti-architetture-fruitori al fine di saper vivere il contemporaneo.
Venerdì 9 maggio il ciclo di conferenze è stato inaugurato con il dovuto ricordo a Benedetto Gravagnuolo, illustre professore della facoltà di Architettura, di cui è stato anche Preside, scomparso lo scorso inverno.
Per festeggiare il settimo anno di lavori, il MdA per il 2014 ha proposto incontri esclusivamente al femminile e ad aprire i lavori è stata Laura Thermes, docente di Composizione presso l'Università Mediterranea di Reggio Calabria, moglie di Franco Purini, che ha dedicato la sua carriera professionale alla costruzione di un'immagine dell'architettura attraverso il confronto con gli studenti.
Laura ThermesIn tempo di una crisi che investe anche il settore dell'architettura, la progettazione non può identificare il suo significato con la sola funzione, o con scelte tecnologiche seppur innovative, ma deve rappresentare l'uomo, i suoi bisogni, i suoi desideri. Così, secondo la Thermes, la costruzione dello spazio, attraverso la declinazione di travi e pilastri che ne scandiscono il ritmo, avviene lavorando su volumi semplici, su cui interviene con tagli e giochi di luce: "credo nell'architettura fatta di regole e affinché non sia ripetitiva, monotona, credo nell'errore".
Laura Thermes - progettoLa sua ricerca in campo compositivo - architettonico ed urbanistico - può essere definita come un laboratorio di architettura mediterranea: a partire dal suo trasferimento universitario a Reggio Calabria, è promotrice di riflessioni sviluppate attraverso workshop internazionali sul paesaggio meridionale, in particolare sul restauro del paesaggio, con particolare interesse per l'area dello stretto di Messina: proposte visionarie, non sempre utili o calzanti ai problemi posti dalle amministrazioni, ma che arricchiscono ed educano le menti della collettività alla qualità dell'architettura come valore sociale.
L''incontro è stato presieduto da Nunzio Provvisiero e dal prof. arch. Vincenzo Meo; ha introdotto l' arch. Antonio Ciniglio ed ha presentato il prof. arch. Massimo Pica Ciamarra.

Anna Irene del MonacoIl secondo appuntamento del Maggio dell'Architettura si è tenuto venerdì 16 maggio nella chiesa di San Tommaso nel Complesso delle Basiliche Paleocristiane di Cimitile; ospite Anna Irene Del Monaco, giovane architetto dottore di ricerca presso La sapienza di Roma.
L'incontro è stato presieduto dall'arch. Antonio D'Avanzo ed è stato presentato dall'arch. Orlando Di Marino.
Il suo contributo ha indagato le relazioni esistenti tra Architettura e Musica: "mestieri totalmente differenti, che possono essere accostati solo per analogia, come ausili all'atto dell'invenzione".
Nella presentazione, l'architetto Orlando Marino del Dipartimento di Architettura della Federico II, la cui introduzione indaga sulla funzione del numero e del ritmo nella definizione dell'analogia Musica-Architettura,, parte dalla definizione della Composizione, azione che accomuna i due ambiti: "astrarre l'esperienza in essenza". L'atto compositivo, in ambo i campi, si avvale di citazioni agli stili passati, ma in musica questo avviene in modo più disinvolto e meno pregiudizievole. Struttura, schema, ripetizione, partitura, ritmo, ed altri ancora sono termini di confronto, strumenti di progettazione musicale e architettonica. Continue, negli anni, le interferenze e le influenze reciproche tra le due discipline, basti pensare ad opere di Steven Holl che nascono dall'ascolto di composizioni di Bela Bartok.
Pubblicazione Del Monaco Dal canto suo, Anna Del Monaco presenta studi sull'interazione tra musica elettroacustica e luoghi in cui risuona: nel tempio di Mercurio di Baia, giovani musicisti contemporanei esplorano nuove frontiere della musica attraverso sperimentazioni sonore, che da profani definiremmo rumori: architetture come casse armoniche che permettono di indagare sulla percezione del suono.
Di particolare interesse è stata la presentazione del progetto "La stanza di suono", nato dalla collaborazione tra il Dipartimento di Architettura della Sapienza ed il Conservatorio di S. Cecilia: sulla scia degli studi e delle sperimentazioni dell'Emufest, avvenute negli anni '70, il gruppo di ricerca che fa capo a Lucio Barbera e Giorgio Nottoli propone un prototipo di architettura musicale per la perfetta percezione sonora di musica d'avanguardia: il modello è quello di un cubo diviso in due da un piano trasparente e sovrastato da monitor acustici disposti in circolo a ricreare una cupola acustica. Al parallelepipedo perfetto si aggiunge un satellite esterno per la collocazione di un pianoforte.
Il pubblico viene disposto in forma circolare nella parte centrale della stanza, attorniata dalla presenza dei musicisti, secondo uno schema a cerchi concentrici.
Il progetto verrà presentato alla Biennale della Musica, che si terrà in concomitanza con la Biennale di Architettura, ed esposto nelle Tese cinquecentesche dell'Arsenale di Venezia.

anna barbaraIl 23 maggio è stata la volta di Anna Barbara del Politecnico di Milano, che ha affrontato il tema dell'"Architettura sensoriale". Ha presieduto l'incontro l'arch. Francesco Sepe ed ha presentato l'arch. Claudio Bozzaotra
Nel libro Storie di Architettura attraverso i sensi la Barbera sottolinea l'importanza del coinvolgimento dei sensi nel progetto di architettura. L'uso di luce, colori, materiali, odori, suoni. non è una novità progettuale, tuttavia non sembra che il contributo di questi ingredienti progettuali sia stato considerato e valorizzato dalla critica ufficiale. Eppure si può attraversare la storia dell'architettura dalla Grecia Antica fino ad oggi e tracciare dei percorsi estetici e progettuali che hanno fortemente impiegato i sensi, che ne hanno sfruttato le potenzialità, per produrre luoghi e sensazioni memorabili. L'architettura Storie di architetturesensoriale, non ha nulla a che fare con la new age, né con i gusti soggettivi di ciascuno, ma è quella che assume le sensazioni che alcuni edifici producono come scelta del progettista e come emozione condivisa da molti.
Frigoriferi MilanesiInsomma, Storie di architettura attraverso i sensi tratta di "architettura sensoriale", ossia di quella che considera luci, colori, suoni, odori, superfici, etc. come ingredienti dell'architettura al pari della forma e li usa come strumenti per la progettazione dei luoghi; ma tratta anche di "architettura sensorialista" che invece considera i sensi come fine dell'architettura, come obiettivo scenografico in grado di radicalizzare l'artificialità per riprodurre ugualmente e ovunque nel mondo alcuni edifici del contemporaneo.
Ha presieduto l'incontro l'arch. Michele Papa ed ha presentato il prof Arch. Fulvio Rino.

Wanda MorettiL'ospite, del 30 maggio, poi,è stata la coreografa veneziana Wanda Moretti, esempio di grande innovazione più che dell'architettura in sé, del rapporto che le arti, nel caso specifico la danza, possono intrattenere con il bene più tipicamente architettonico.
C'è in realtà, nel lavoro della Moretti, molto di più: le già citate architettura e danza si miscelano con i settori più vari, dalla drammaturgia alla musica, dalla fisica alla geometria, fino agli aspetti più tipici del mondo dello spettacolo quali la "fotografia", la capacità di raccontare storie attraverso luoghi e movimenti.
"La mia idea nasce dalla volontà di creare un qualcosa di estremamente originale. Lavorare con una parete mi concedeva nuove possibilità, quali ad esempio quella di entrare in comunicazione con un "piano" diverso. - è appunto lo spostamento dell'asse spaziale, una delle principali esperienze della danza verticale - si crea un rapporto straordinario innanzitutto con il proprio corpo di cui si riesce ad avere nuova conoscenza e nuove consapevolezze; alla stessa maniera interessante è il legame tra la mobilità(corpo) e l'immobilità(spazio edificato)"
Circa la scelta dei luoghi, ha poi proseguito W.Moretti -"nei progetti che portiamo avanti, con la compagnia Il Posto, spesso scegliamo dei luoghi storici in cui portare la nostra drammaturgia: storie che raccontano anche del luogo in cui si svolge poi materialmente il tutto. Mi piace meno l'esibizione in spazi chiusi in cui il feedback sembra quasi già determinato; preferisco il contatto diretto con il pubblico, le persone che realmente vivono quel determinato luogo"
Fonte foto ( www.ilposto.org ) per gentile concessione di Wanda Moretti.

Maria Cristina TreuLa giornata conclusiva, venerdì 6 giugno, è stata dedicata all'indagine sul ruolo del paesaggio e dell'ambiente in architettura da parte della docente del Politecnico di Milano Maria Cristina Treu. Tema dell'incontro, che è stato presieduto dal dott. Balletta Domenico, dal prof. Arch. Mario Losasso, dal prof. arch Massimo Pica e presentato dal prof Arch. Pasquale Persico: "Una nuova alleanza tra città e campagna".

A chiusura del ciclo sono stati consegnati i premi, a cadenza biennale, "Campaniarchitetture2014" e "CultArchi 2014" dalla Fondazione Siebenarchi.
E' stato premiato il connubio tra architettura e vino assegnando il premio biennale "Campaniarchitetture" alle cantine della rinomata azienda vinicola avellinese i Feudi di San Gregorio.
Feudi di San GregorioTecnologia, architettura e sostenibilità: non solo un luogo di produzione del nettare divino, ma soprattutto un luogo di convivialità, di degustazione, un luogo di benessere, nato dall'incontro tra una committenza attenta e progettisti coscienti dei problemi complessi dell'architettura.
Eccellente accordo tra oriente ed occidente, la coppia, nella vita professionale ed in quella privata, di progettisti Hikaru Mori + Maurizio Zito e la committenza, rappresentata da Cinzia Alvino, hanno ricevuto questo riconoscimento per la "spiccata sensibilità tesa a coniugare la tradizione con l'architettura contemporanea".
A consegnare il premio, un cubo di plexiglass che ne racchiude uno dorato da cui fiorisce un ramoscello di ulivo, realizzato da Mario Cellini, il direttore del Dipartimento di Architettura prof. Mario Losasso che ha sottolineat come "un'architettura realizzata in maniera efficace possa essere un elemento di qualificazione per il nostro territorio campano".

Il 9 maggio, e per tutta la durata del ciclo di conferenze è stato possibile visitare la mostra "Teoria-pratica/permanenze-evoluzione" sui lavori dello studio Pica Ciamarra Associati, tenutasi lo scorso aprile a Pisa. Infine, sabato 14 giugno, presso il Palazzo Mediceo di Ottaviano, si tiene un incontro-dibattito con l'architetto Giovanni Leoni, fondatore dell'Agrivillaggio di Parma, comunità bio-sostenibile fondata sull'incontro tra terra e tecnologia avanzata.