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Politica e Ambiente

Vettica di Amalfi: Commemorazione del 90° anniversario del nubifragio

Amalfi - chiesa di San Michele Arcangelo31.03.2014 - Lo scorso 26 marzo 2014 è stato commemorato a Vettica di Amalfi il 90° anniversario del nubifragio e del conseguente drammatico evento franoso, che causò la morte di 61 abitanti. Il più anziano delle vittime aveva 82 anni, mentre il più giovane aveva appena dieci giorni.
Era il 26 marzo del 1924, era di mercoledì, una notte d'inferno, quando l'abitato venne investito da una pioggia violenta ed incessante che provocò diversi crolli tra cui la strada principale e la distruzione di 31 case.
amalfi-ricorda-le-61-vittime-alluvione-vettica 1amalfi-ricorda-le-61-vittime-alluvione-vettica-2amalfi-ricorda-le-61-vittime-alluvione-vettica-4I primi soccorsi giunsero il giorno successivo via mare attraverso le navi della Regia Marina. Il 28 marzo anche Re Vittorio Emanuele III giunse sul luogo del disastro. Commosso, si recò presso il Seminario dove erano alloggiati i superstiti evacuati. Nei giorni seguenti il cadavere di una donna fu trovato nello specchio d'acqua antistante la scogliera.
Tale evento è riportato con il codice ISTAT 15065006 nel Sistema Informatico sulle catastrofi Idrogeologiche, nel quale vengono presentate le informazioni generali dell'evento, ma anche le informazioni geologiche a fondamento delle cause che causarono la tragedia nel lontano 1924.
In mattina la commemorazione si è svolta presso la Parrocchia di San Michele Arcangelo in Vettica di Amalfi, con la partecipazione del sindaco di Amalfi Alfonso Del Pizzo, di Mons. Orario Soricelli, Arcivescovo dell'Arcidiocesi di Amalfi-Cava de' amalfi-ricorda-le-61-vittime-alluvione-vettica-3Tirreni, del presidente della provincia di Salerno, Antonio Iannone, dell'assessore al patrimonio, Matteo Bottone e dell'assessore regionale della Protezione Civile, Edoardo Cosenza e del Parroco della parrocchia di San Michele Arcangelo, don Angelo Mansi.
La manifestazione ha dato stimoli e contenuti di riflessione sulla necessità di avere nei confronti del territorio e della sua tutela atteggiamenti di responsabilità. A sigillare il momento di riflessione e memoria, la benedizione dell'opera scultorea "Regina mundi", opera del compianto maestro Francesco Mangieri, detto Mao.
Successivamente, il corteo si è incamminato verso il luogo della Memoria con lo scoprimento della lapide commemorativa delle vittime della tragedia di novanta anni fa.