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Economia e Finanza

Pane Fresco Napoletano, è già un successo

"Parte il bollino per certificare l'origine dell'alimento. Un marchio per identificare e riconoscere il pane di eccellenza. Un disciplinare per garantire produttori e consumatori e combattere il fenomeno degli abusivi."
Servizio di Mauro Romano

Pane napoletanoNapoli – 19.03.2014 - Queste le linee guida del progetto "Pane Fresco Napoletano" presentato nel cuore della città, nella suggestiva cornice dell'Antisala dei Baroni del Maschio Angioino.
Uno dopo l'altro sono stati illustrati i temi che devono ridare visibilità e dignità a una categoria continuamente attaccata a causa di regole incerte e abusivi ad ogni angolo di strada.
Gli ideatori del marchio, coordinati da Giuseppe Petrella, con la partecipazione del presidente dell'Associazione Provinciale Libera Panificatori Napoletani, Giuseppe Baino, hanno sottolineato l'importanza di avere un prodotto riconosciuto e certificato.
Il presidente dell'associazione, Giuseppe Baino, rimarca l'importanza di un progetto partito due anni fa e della registrazione di un marchio che: "Adotta criteri ancora più stringenti rispetto la legge regionale".
Un decalogo di regole su prodotti, igiene, controlli e soprattutto qualità garantirà il consumatore finale. Una serie di rigidi controlli certificherà in maniera inequivocabile che chi vende o produce con il marchio "Pane Fresco Napoletano" lo fa rispettando tutte le norme. Alcuni aderenti all'Associazione Provinciale Libera Panificatori Napoletani in collaborazione con il prof. Vincenzo Peretti dell'Università Federico II ha studiato un apposito bollino che verrà poi apposto sul prodotto. Per ottenerlo basterà seguire semplici regole di produzione, oltre che ad essere ovviamente iscritti all'APLPN: "Con questo marchio garantiamo innanzitutto che il processo di lavorazione non sia stato interrotto e che non si tratti di prodotti semilavorati, preparati magari all'estero e surgelati. Non vogliamo tutelare un prodotto tipico in particolare - sottolinea Peretti - ma l'intera filiera, provando anche a riattivare un'economia in forte contrazione".
Pane napoletano 1I panificatori già conoscono la gran parte delle regole che per ottenere il bollino devono poi essere applicate effettivamente. Si parte dalle linee guida essenziali come la preparazione e la tracciabilità, elementi indispensabili alla luce del recente provvedimento adottato dal Consiglio Regionale della Campania. Il coordinatore Giuseppe Petrella sottolinea: "Dobbiamo garantire i nostri consumatori affinché riescano a portare a tavola un pane fresco, di qualità e soprattutto controllato".
Basta al pane ad ogni angolo di strada perché il Pane Fresco Napoletano potrà essere commercializzato al banco oppure confezionato con tanto di etichetta e busta forata per alimenti. L'importante è che una volta conseguito il bollino che lo certifica, ogni panificio lo esponga in maniera evidente.
Chiaramente non potranno produrre Pane Fresco Napoletano tutti quei forni che lavorano in nero senza avere partita Iva, registri contabili e lavoratori non in regola. Questo per contrastare gli abusivi del pane. Non necessariamente fiancheggiatori della camorra, ma anche semplici ditte non in regola con le più elementari norme.

 

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