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Saviano / Arte Contemporanea: “ La rinascita del Campanile dell’ARTE ” con “ACQUASANTIERA”, installazione del maestro Roberto Iossa

Iossa 1 - CopiaMassimiliano Coppola - A Saviano, il 27 gennaio 2014, alle ore 19.00, nel giorno della Memoria, si è inaugurata all'interno del Campanile della chiesa di San Michele Arcangelo, la mostra d'arte, con l'opera-installazione del maestro nolano Roberto Iossa, dal titolo "Acquasantiera". L'antico Campanile, dopo le esposizioni e manifestazioni artistiche, a partire dal 1992, promosse da Felix Policastro, ritorna, dopo quasi vent'anni, ad essere un luogo delle arti e con l'idea del maestro " Vuoto a rendere" si pone al centro del dibattito e confronto sulle arti visive. Negli anni novanta, Felix Policastro con l'installazione, di una semplice lampada, poggiata sul basamento del Campanile, denunciava il degrado dei beni culturali, dovuto ad una scarsa sensibilità per le arti, da parte di chi doveva vigilare e promuoverla. La mostra di Roberto Iossa ha avuto un grande successo di pubblico, con la presenza delle autorità comunali, delle associazioni culturali, degli artisti e appassionati d'arte.
L'installazione di Roberto Iossa realizzata in legno colorato e ferro, è simile a un busto-manichino, dalle fattezze femminile; al posto del seno, vi sono due bottiglie di plastica che contengono al suo interno dell'acqua. La donna è ridotta a una sagoma-manichino, al posto della testa l'artista ha introdotto una lampadina, che illumina lo spazio circostante del luogo sacro-catacombale, accentuandone le capacità di suggestione magico/simbolica. Nell'opera, possiamo individuare tre elementi simbolici: la luce artificiale, il seno materno e l'acqua.
Iossa 2La luce accesa sul busto-manichino, può alludere, alla luce e alla speranza, affinchè, l'uomo non commetta più tante atrocità contro i suoi simili. La luce, come ricordo del 27 gennaio, la giornata internazionale della Memoria, per non dimenticare. Una luce eterna, come testimonianza contro l'oblio, per ricordare l'olocausto e le vittime del nazismo.
Il seno materno è un attributo che allude alla fecondità e alla figura della madre, nello stesso tempo, si ricollega simbolicamente all'acqua, elemento della fertilità e alla terra.
L'acqua è anche simbolo di sorgente di vita, e rappresenta anche l'elemento che purifica e porta nuova vita (Acquasantiera), nel rito del Battesimo.
I materiali assemblati da Iossa ci riconducono alle esperienze artistiche maturate nei lavori del New-Dada americano; nell'Acquasantiera c'è una ripresa del ready-made, del già fatto, come efficace mezzo d'immersione e di conoscenza della realtà, e una notevole riduzione degli oggetti quotidiani, che hanno la loro carica di ironia e di decontestualizzazione. Nell'artista vi è una attenzione rivolta alla cosiddetta cultura dei rifiuti, e delle cose abbandonate dall'uomo; l'idea è quella di recuperare, ridare vita ad un oggetto in disuso; le stesse bottiglie di plastica, nell'opera sono un " vuoto a rendere", cioè un rifiuto utile e da non buttar via. L'oggetto plastico rivive di luce propria, ed assume un altro significato simbolico, diventa, appunto, un seno materno, pieno di acqua, come potrebbe essere pieno di latte materno.
Iossa 3 - CopiaL'artista è come volesse suggerirci, che gli oggetti, anche quelli più banali hanno una loro storia; dapprima essi sono merce nuova, poi diventano oggetti posseduti e di uso familiare o di massa, (es. una lattina di coca-cola), poi, una volta consumati, sono inservibili.
L'assemblage di materiali poveri, naturali o industriali: legno, fili di ferro, lamiere, tappi di plastica, fili elettrici è una ricerca che inizia per Roberto Iossa alla metà degli anni ottanta. Si ricordano, di quegli anni, le prime mostre collettive a Nola, nell'ambito del Centro Arti Visive Ricerca 11 "DIS/OGGETTIVITA' – Otto giovani artisti dell'Accademia Belle Arti di Napoli (Nola, 14-31 Maggio, 1986) e "DECAEDRO" (Nola, ottobre-novembre 1987), fino alla più recente partecipazione alla collettiva d'arte contemporanea " KLANION/CLANIUS" (Palazzo Baronale di Avella, dal 28 dicembre 2013 al 12 gennaio 2014), dove ha presentato dei lavori che ci riportano alle esperienze della linea della riduzione e alla ricerca dell'Arte Programmata o Optical Art.
*La mostra di Roberto Iossa resterà aperta fino a giovedi 27 febbraio 2014.