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AVELLA: CRONACA DELLA FESTA DEL MAJO

in chiesa 3Em.An. – 22.012014 - La processione, la Santa messa, la vendita d'asta e l'accensione del fucarone, dovevano concludere la seconda fase, il giorno 20 gennaio, della festa ierofanica del Majo di Avella, ma le pessime condizioni atmosferica hanno fatto si che il tutto venisse rinviato, a domenica 26, corrente mese.
La prima parte, giorno 19, si svolgeva, secondo i perfetti canoni di correttezza che, da ben quattordici anni, caratterizzano la manifestazione, con richiamo della campana " 'a luongo" e con l'ascoltare di tutti i partecipanti la Santa Messa, che anche quest'anno è stata officiata dal parroco pro tempore don Giuseppe Parisi ed era presente, come al solito e anche con i suoi figli, il primo cittadino Domenico avv. Biancardi, i componenti della Protezione Civile e la Polizia Municipale, nella persona di Pellegrino Napolitano, e i rappresentanti dela Comunità Montana del Partenio Vallo Lauro-Baianese.
Avella 3 - Majo 2014Terminata la Santa Messa, con un'omelia di raccomandazione significativa, si è passati a benedire i mannesi e gli automezzi, dopo una foto ricordo ed infine partenza con un cielo non certo rassicurante.
Verso le nove si era sul posto, in località Panoramica, dove si procedeva a sacrificare i due tronchi, scelti, due giorni prima, dall'addetto Carmine Guerriero, che ricopre la carica, in seno al Comitato di coordinatore generale e dopo l'augurale colpo simbolico di accetta, i componenti la famiglia Iasio, fratelli, cognati, cugini, sotto la regia dello zio Giuseppe D'Avanzo, detto "Kempes", ma anche "Garibaldi, si procedeva alla recisione, allo sfrondamento, al caricamento su trattore, guidato da Aniello Guerriero, figlio di Carmine per depositarli e poi caricarli, sotto la pioggia incessante, sull'automezzo, che partiva e, momentaneamente, veniva portato in un podere, in località Capo di Ciesco.
Intanto , il fotografo e curatore d'immagine Antonio Fasolino, con l'apporto di aiutanti valenti, quali Carmine Maio ed Antonio Palma, preparava un'abbondante mangiatoria, supportata da quella altrettante preparata dalla donne delle famiglie Iasio, D'Avanzo e Vittoria, e quando tutto era pronto e gli addetti al Majo tornavano da Capo di Ciesco, l'autista Franco D'Avanzo, andava a prendere il parroco, per iniziare il succulente pranzo, che la pioggia, per un po' clemente, permetteva.
Majo 2014 - 1Sulla montagna c'era anche la presenza dei Carabinieri, nelle persone del maresciallo Comandante la Stazione Piccione Giammarco e di Antonio Colucci, Massimiliano Pirozzi e Luigi De Lucia; poi partenza sotto la pioggia e improvvisa apparizione di un pallido sole nello scendere a valle. Per la presenza di ingombranti fili dell'Enel, i mannesi, in modo particolare Aniello su menzionato, hanno dovuto evidenziare il loro coraggio e buona abilità per superare il pericoloso ostacolo, fino alla Chiesa del Convento, dove intanto la marea di persone, soprattutto giovani, dietro al majo, tradizione questa consolidatosi nel corso degli anni, aumentava Majo 2014 - 4sempre di più. C'erano, tra gli'altri, il sindaco, avv. Domenico Biancardi, l'assessore avv. Fabio Conte, il presidente del Comitato, sig. Pasquale Abate, il componente del Collegio dei Sindaci del Comitato, sig. Michele Del Mastro, il rappresentante della Pro Loco Abella, prof. Pietro Luciano. Da sottolineare, in questa fase, l'apporto dei Carabinieri di Montoro; intanto il referente del Comitato, prof. Nicola Montanile, era nell'automezzo che trasportava il Majo, a sequestrare le bottiglie di spumante che gli esercenti e le persone offrono al Comitato in segno di augurio.
Majo 2014 - 24In piazza Municipio alcune donne, e lo avevano fatto anche per tutto la sfilata, davano vita a simpatici balletti, a cui le persone presenti partecipavano con il battito ritmico delle mani, che, nel contempo, erano anche i dovuti applausi agli organizzatori, i quali daranno pur vita ad un rito pagano, ma che la chiesa non ha mai del tutto condannato, perché ha il compito di recuperare le pecorelle smarrite.
Il Majo, giunto in piazza 1° maggio, ex largo S. Giovanni, veniva, dopo essere stato legato, catapultato nelle buca e poi innalzato, e le funi venivano sciolte.
Con il rito del Majo,intanto, inizia un nuovo anno, che gli anziani, in modo particolare, accolgono sempre con la frase "Ringrazianno Ddio, ammu visto n'ato Majo".