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A BAIANO CITTADINI ED ASSOCIAZIONI S’INTERROGHERANNO NEL CIRCOLO “L’INCONTRO” PER RIMUOVERE LE CRITICITA’ DELL’EVENTO, RECUPERANDONE L’AUTENTICITA’ E LA CONVIVIALITA’ POPOLARE
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- Scritto da Gianni Amodeo
SI SCRIVE LA "CARTA D'INTENTI" PER VALORIZZARE LA TRADIZIONE DEL MAJO
Gianni Amodeo – 06-01-2014 - Sicurezza, vivibilità e valorizzazione della Festa del Majo. Sono i temi, che saranno focalizzati e sviluppati nel pubblico convegno, previsto per sabato alle ore 18,30 nei locali del Circolo socio-culturale de "L'Incontro", con la partecipazione delle rappresentanze delle associazioni a vario titolo coinvolte nell'organizzazione della secolare manifestazione del folclore locale. "L'iniziativa- afferma il prof. Enrico Stago, segretario del sodalizio di via Luigi Napolitano - vuole testimoniare l'impegno dell'"Incontro" nel concorrere a restituire alla Festa la pienezza dei significati di tradizione locale e partecipazione popolare che le sono stati sempre peculiari e caratterizzanti. Una pienezza, che non può né deve essere svilita e vanificata da indebite contaminazioni ed alterazioni anti-storiche, che non le appartengono, prima tra tutte l'utilizzo eccessivo di petardi e "botti" ad alto indice di pericolosità, come attestano vari episodi di ferimenti con mutilazioni, verificatisi negli ultimi anni, per esplosioni incontrollate. E l' ultimo risale al 25 dicembre scorso, con il dramma , di cui è rimasto vittima Giuseppe Lippiello. Non è ammissibile ritenere e far ritenere- conclude Stago - che l'esplosione ad elevato rischio e pericolo dei fuochi d'artificio illegali esprima ed esaurisca addirittura l'essenza della Festa, che, invece, vive di varie fasi particolarmente degne di attenzione ed interesse ".
Il tasto toccato dal professore Stago é correlato con il problema della sicurezza della Festa, che negli anni non è stato mai affrontato con la necessaria capacità di prevenzione e controllo anti-"botti", per ridimensionarne la portata e le negatività di rischio e pericolo per l'incolumità delle persone e pubblica. Un atteggiamento di superficiale lassismo, che ha generato anno dopo anno il risultato di far acuire il problema, soprattutto in due momenti topici della Festa, durante i quali la sarabanda delle esplosioni non conosce freni e cautele, fermo restando che la sfilata del Majo lungo la "Nazionale delle Puglie" e corso Garibaldi rientra ormai nella regolarità, anche se vengono sollevate riserve per l'utilizzo delle carabine ad avancarica, per l'eccesso di dosaggio della polvere pirica, specie nell'esibizione del..."cerchio magico" degli spari verso il la pavimentazione stradale - mettendo dura prova la tenuta del basolato da cui è composta - e che si realizza intorno al Monumento ai caduti in guerra, in piazza Napolitano. Esibizione, che in modo, per dir così, "anarchico" anche in altri siti, che, invece, devono essere circoscritti e limitati di numero.
Il primo coincide con il rito della mezzanotte della Natività, per la processione del Bambino Gesù lungo le vie dello "storico" quartiere dei Vesuni ; processione, che fa da prologo alla Festa. Il secondo, dopo ch'é stato compiuto il cerimoniale dell'"alzata" del Majo nell'apposita buca al centro dello "stradone" che conduce alla Chiesa parrocchiale di Santo Stefano, si rapporta alle ore pomeridiane del dopo-pranzo della giornata natalizia, quando su corso Garibaldi e piazza Napolitano cala ....l'oscuramento per il susseguirsi delle esplosioni a profusione e senza....tregua, con "protagonisti e antagonisti" ristretti gruppi di giovani, mentre si leva e ristagna una densa coltre di fumo grigiastro, facendo combinare...inquinamento acustico ed inquinamento atmosferico.
Sono gli scenari, quelli abbozzati, che costituiscono l'aspetto più marcato delle criticità e della sicurezza negata alla normalità della Festa e per i quali si impongono adeguati interventi con i correttivi dettati dal buon senso comune, garantiti dalla congruità dei controlli, per dare sicurezza e nello stesso tempo vivibilità alla Festa. L'una e l'altra sono, del resto, complementari e reversibili. Correttivi e controlli, che formano la piattaforma della salvaguardia della Festa, nella varietà delle componenti di convivialità e di intrattenimento che favoriscano in pieno la partecipazione. In questa prospettiva va rinnovato e riaffermato il ruolo della raccolta delle fascine- 'e sarcinielli - che a spalla giovani e meno giovani recavano, proprio nelle ore pomeridiane e post-prandiali, sullo "stradone" di...Santo Stefano per comporre la ricca e cospicua massa di frascame ligneo, con cui alimentare il caratteristico falò- 'o fucarone - su cui troneggia il Majo.
Da alcuni anni, invece, la raccolta delle fascine, realizzate con le recenti potature e rese liberamente disponibili nelle campagne o davanti le loro abitazioni dagli agricoltori, non è più praticata con lo spirito d'allegria e canti, con cui a gruppi la gran parte della comunità cittadina era solita competere nel ...fare incetta delle preziose fascine e senza spari frastornanti e meno che meno pericolosi. Un tributo diretto e personale alle valenze simboliche del falò, le cui fiamme fugano e annientano gli spiriti del Male, liberandone la comunità. Reso desueto il rito della raccolta delle fascine, che ora si recano direttamente in grande abbondanza sul luogo del rito con l'utilizzo di "camions" e quant'altro, ha del tutto sottratto al falò-fucarone il potere di fascinazione che gli è proprio. Fascinazione, che lo ha reso sempre spettacolo suggestivo da ammirare e, nello stesso tempo, eccellente opportunità di aggregazione comunitaria, facendo evocare i tempi lontani della vita che si svolgeva nella stragrande maggioranza delle semplici case comuni, nelle quali l'unica fonte di riscaldamento nei mesi invernali, se c'era, era costituita dal focolare, dove si cucinava il desinare quotidiano. Nulla a che vedere con le case, ville e palazzi della modernità con efficienti impianti di riscaldamento artificiale, che rendono la vita domestica materialmente più confortevole.
Ritrovare e rilanciare, con il diretto coinvolgimento delle giovani generazioni il senso della raccolta...competitiva delle fascine, restituendo al falò-fucarone l'originaria funzionalità nella dinamica della Festa certamente rappresenta un fattore di primario rilievo, per collocarsi nella direzione della vivibilità dell' evento-Majo, incrociando i tracciati della possibile valorizzazione sui versanti sociali, ludici e culturali in senso lato. Sono i tracciati, per i quali la Festa va arricchita, nel solco della tradizione, da spettacoli musicali e canori, mostre d'arte varia, ispirate dall'evento stesso. E già vari tasselli sono stati fissati sullo schermo della valorizzazione , anche se inseriti nel più generale quadro delle festività natalizie e di Capodanno; sono i tasselli delle iniziative della Corale polifonica della Città del Baianese e della Banda in Chiesa. Un ventaglio di collaudate e positive esperienze, da coniugare- com'è auspicabile- con iniziative ad ampio respiro di promozione della cultura dell'ambiente, la cui attualità ha valenze stringenti come mai; iniziative, che integrano e completano il significato più pieno ed autentico dei culti arborei, a cui la tradizione del Majo del territorio appartiene alla pari di tante altre aree del Mediterraneo e dell'Europa del Nord, in cui si praticano. Il gemellaggio sull'asse Baiano-Accettura n'è una importante testimonianza alla stessa stregua dell'adesione al progetto della Via dei Maj, proposto con interessanti e proficui riconoscimenti nella sezione dei culti arborei nella recente Borsa Mediterranea del Turismo, svoltasi a Paestum, appena a novembre scorso..
Il convegno di sabato permetterà, al di là dei "punti" di analisi appena prospettati, la stesura della Carta d'intenti, che abbia nella sicurezza, vivibilità e valorizzazione le finalità precipue della festa del Majo. Un documento, nel quale le associazioni possano e debbano riconoscersi con tutte le connesse responsabilità condivise, connesse e sottoscritte, in vista dell'edizione 2014 del Majo. E' un passaggio, che richiede, qualora non sia stato formalmente ancora varato, l'istituzione dello specifico Albo delle associazioni con i propri organi direttivi e di rappresentanza,, direttamente impegnate nella promozione ed organizzazione dell'evento-Majo La "Carta d'intenti" sarà consegnata al sindaco Enrico Montanaro e ai componenti del civico consesso per gli atti ed i provvedimenti che riterranno utili e necessari adottare, con normali deliberati e regolamenti, per la tutela della tradizione laica e religiosa del Majo e dei valori che rappresenta per la comunità cittadina.